Arresti domiciliari all’ingegnere del bondage: è omicidio colposo

Ha lasciato il carcere di Regina Coeli nel pomeriggio Soter Mulè, l’ingegnere meccanico di 42 anni coinvolto nella morte di Paola Caputo, 24 anni, e nel ferimento di Federica F., al termine di un gioco erotico in un garage nella zona della Bufalotta, periferia nord di Roma. Il gip del Tribunale di Roma, Marco Mancinetti, ha disposto per lui i domiciliari derubricando l’ipotesi di reato nei suoi confronti da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo. Il magistrato avrebbe riconosciuto, in primo luogo, che le ragazze erano consenzienti. Mulè si trova ora nella casa di famiglia a Nepi. Una decisione giunta al termine di un interrogatorio di convalida durato circa tre ore e durante il quale l’uomo ha risposto a tutte le domande. Ha ricostruito con gli inquirenti quanto avvenuto nel seminterrato in via dei Settembrini. «È stato un incidente, una fatalita», ha ribadito.


Il professionista ha spiegato agli inquirenti che la pratica sessuale che stavano praticando nel garage della Bufalotta, non era quella di provocare il piacere attraverso il soffocamento ma solo attraverso il «bondage», il rimanere legati e in sospensione.
«Federica a un certo punto si è sentita male crollando a terra. E questo ha causato il soffocamento di Paola che è stata spinta verso l’alto».

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