Gli smanettoni se lo sono procurato da mesi in America, facendo a pezzi le inutili protezioni. I manager più tecno-chic lo bramano già: secondo Dagospia ce lha pure Luigi Gubitosi, lamministratore delegato di Wind, per ora esclusa dagli accordi con Apple. E gli ambientalisti lo hanno già preso di mira sostenendo che il suo involucro contiene sostanze tossiche. Manca solo che Beppe Grillo gli lanci contro uno dei suoi anatemi, dopodiché liPhone avrà tutti i requisiti per diventare il nuovo oggetto di culto della Penisola dei telefono-maniaci.
Ieri Apple ha ufficializzato gli accordi con Tim e Vodafone annunciando, allamericana, che «sì è vero, siamo entusiasti di lavorare con Tim e Vodafone» per portare liPhone in Italia e negli altri Paesi europei ancora non ammessi alla buona novella del cellulare-che-fa-tutto. Quando? La data non cè ancora, ma leggendo nei visceri di internet, gli aruspici delle tecnologie predicono che sarà a cavallo tra giugno e luglio. In tempo per lanciare nella Penisola, uno dei Paesi col più alto tasso di telefonini per orecchio, lultima versione, finalmente Umts, cioè la rete più veloce attualmente disponibile per navigare col telefonino.
La principale scommessa delliPhone, infatti, è la particolare attitudine a viaggiare sul web, collegandosi anche via Wi-fi, la rete senza fili che si va diffondendo in hotel, stazioni, aeroporti e anche in molte case. Con le tariffe delle chiamate ormai ridotte allosso, gli strateghi della telefonia spingono sulla nostra incontenibile smania di comunicare sempre e ovunque, sperando di convincerci a usare il telefono per chattare in ascensore, consultare le quotazioni di Borsa sullautobus, leggere le e-mail al bagno. Operazioni che nella sua elegante scocca, il nuovo telefono della Mela può svolgere più o meno egregiamente, trasformandoci tutti in uomini e donne sempre connessi al resto del mondo. Anche se in realtà non ci muoviamo mai dalla nostra scrivania.
Ma del resto il papà di Apple, Steve Jobs, innovatore come pochi altri nella storia della tecnologia, è anche maestro nel creare oggetti di culto, da avere a ogni costo, a prescindere da quanto possano esserci utili. Molto dipenderà anche dal prezzo dellapparecchio e delle tariffe per navigare. Tim e Vodafone non si sono piegate, non daranno ad Apple una quota dei ricavi derivanti dai consumi degli utenti, come succede negli altri Paesi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.