da Roma
Basta con la politica dell'annuncio. La terza Festa del cinema, pardon il primo Festival del film, cambia strategia comunicativa. Se prima era uno stillicidio di comunicati, con Rondi la parola d'ordine è «riserbo». È lui stesso a spiegarlo: «Non giudico come si è comportata la Festa in passato, ma sono dell'idea di non annunciare mai i film con troppo anticipo, bisogna sentirsi liberi di decidere fino all'ultimo momento». Eppure le voci girano.
Se al Lido Marco Müller sta dando gli ultimi ritocchi al menù della Mostra, a Roma si prendono accordi sperando in qualche anteprima di forte richiamo. Salvo sorprese, ci sarà Righteous Kill di Jon Avnet, con la supercoppia Robert De Niro e Al Pacino. Era dai tempi di The Heat che i due non recitavano insieme, solo che nel poliziesco di Michael Mann finivano con lo spararsi. Qui, invece, incarnano due sbirri newyorkesi a un passo dalla pensione che danno la caccia a un serial killer. Si spara, ma il thriller è anche una storia di psicologie a confronto. L'uscita europea del film, prevista per ottobre, potrebbe favorire il debutto all'Auditorium. Tanto più nel caso che Pacino sia l'ospite d'onore, con Sean Connery e Sophia Loren, della kermesse; a meno che Robert Redford non accetti il premio alla carriera. Non sembrano esserci dubbi, invece, sulla presenza di Monica Bellucci (nella foto), ormai presenza fissa sul tappeto rosso, con L'uomo che ama di Maria Sole Tognazzi, nel quale si strofina appassionatamente sotto la doccia con Pierfrancesco Favino. Il quale Favino potrebbe fare il bis con Miracolo a Sant'Anna, di Spike Lee, dopo l'anteprima mondiale a Toronto.
Naturalmente, sul fronte italiano bisognerà attendere Venezia per fare i conti.
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