Arriva Steve Vai, il virtuoso delle... sette corde

Arriva a Roma il funambolo delle sei corde. Steve Vai, profeta del virtuosismo chitarristico, da trent’anni protagonista della scena rock, sarà lunedì all’ippodromo delle Capannelle. Il musicista americano di origini italiane presenta il nuovo lavoro Sound theories vol. I & II, un doppio cd di materiale già pubblicato, ma riarrangiato e reinciso in Olanda con la collaborazione della Metropole Orchestra. Scoperto da Frank Zappa quando era appena diciannovenne, Vai ha lavorato con il maestro di Baltimora dal 1979 al 1984, suonando in vari album (tra i quali Shut up ’n play yer guitar e You are what you is) e seguendolo in tour. Nell’84 pubblica il suo primo disco solista Flex-able, album di pura sperimentazione, ispirato dalla fantasia compositiva di Zappa, che si divertiva a presentarlo come «il piccolo virtuoso italiano». Da allora a oggi Vai non ha mai smesso di studiare il suo strumento e di esplorarne le potenzialità, producendo musica strumentale sempre in grado di sorprendere l’ascoltatore. Il musicista americano ha anche sviluppato con la Ibanez una chitarra sperimentale a sette corde. E il sette dev’essere un numero particolarmente caro a Steve Vai, se è vero che nel 2000 l’artista pubblica un’originale antologia, compilata scegliendo la traccia numero 7 di ogni suo album e intitolata The 7th song: enchanting guitar melodies.

Da quando frequentò il Berklee College of Music, Vai è legato a Joe Satriani, prima suo maestro e oggi suo collaboratore, nonché unico chitarrista alla sua altezza. Vai e Satriani sono protagonisti da anni del progetto «G3», che periodicamente porta in tour tre virtuosi dello strumento in grado di lasciare a bocca aperta le platee di tutto il mondo.

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