Con le Art Car di Bmw, una raccolta unica al mondo inaugurata nel 1975, si sono cimentati artisti come Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Frank Stella e Alexander Calder, dando vita a opere (quindici complessivamente) che possono ora essere ammirate nel nuovo Museo Bmw a Monaco di Baviera. La sedicesima opera, esposta in questi giorni alla Pinacoteca darte moderna della città tedesca, si intitola «Your mobile expectations: Bmw H2R project», e porta la firma di Olafur Eliasson, artista danese-islandese che è di casa al MoMa di New York e nei più importanti musei di arte moderna del mondo.
Profondamente nordico nelle origini, ispirato da ghiaccio e geyser, Eliasson ha sostituito la lamiera della H2R (auto da competizione alimentata a idrogeno) con una sottile pellicola di ghiaccio, una soluzione altamente ecologica che obbliga i visitatori della mostra a entrare, muniti di coperte e in non più di dieci per volta, in una camera dove la temperatura viene mantenuta a dieci gradi sottozero.
A differenza di molte Art Car che lhanno preceduta, la H2R non potrà sicuramente correre a Le Mans o a Daytona, ed è destinata a rimanere una scultura che, tuttavia, è viva, una vitalità percepibile grazie a una luce monofrequenza posta allinterno che attira lattenzione sullinterspazio dove i processi di scioglimento e congelamento si susseguono in un inno allenergia. Scegliendo la fragilità del ghiaccio, Eliasson è riuscito a trasformare un oggetto di avanzata tecnologia automobilistica e di design industriale in unopera darte che rispecchia i temi della mobilità, della temporalità, delle energie rinnovabili e della relazione tra la produzione di automobili e il riscaldamento della terra in maniera sofisticata e poetica.
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