Arte e web L’ossessione di chi rifiuta il pop

di Luca Beatrice

I beninformati sulle tendenze della moda sostengono che per il vintage siamo all’ultimo giro di giostra e che dal prossimo autunno torneranno le linee austere. Basta dunque a camicie e t-shirt lise, jeans strappati, maglioni ampi e giacche rattoppate, eccessi romantici e crinoline della nonna. Da diverse stagioni, infatti, lo stile fintamente trasandato, che rimanda all’imagerie della Beat generation dell’immediato dopoguerra e alla sua evoluzione genetica confluita in parte nei situazionisti francesi, ha determinato l’ultima (forse l’unica) tribù di questo nuovo millennio. Sia i bobos (borghesi-bohemien), chic e illuminati, colti e finti poveri, che popolano le inaugurazioni nelle mostre d’arte e si servono nei concept store più in voga, sia gli indignati di Zuccotti Park che si ribellano ai disastri dell’economia globale, superando qualsiasi tipo di schieramento politico, condividono l’attenzione per una ricerca estetica che nell’abbigliamento e nella way of life li vede respirare la medesima aria eppure proporsi ciascuno come esemplare unico. L’abito non fa il monaco ma lo stile ha dei codici ben precisi e inderogabili.
Molti vedono negli Hipster - espressione non di una determinata sottocultura ma di tutto ciò che ancora non appartiene al mainstream - la vera tendenza degli anni Dieci, anche se nel momento in cui diventa moda viene demonizzata. Guai a parlare di un artista o di un musicista che conoscono le masse! I Cani, band romana del cui esordio si è molto parlato per il singolo dal titolo Hypsteria, una sorta di manifesto del citazionismo (o della playlist cui ricorriamo tutti in epoca di download) del gusto hype, il cantautore Daniel Johnston e lo scrittore David Foster Wallace, American Appareal e i Wayfarer, si vedono già sorpassati dall’ultimo microfenomeno lanciato ovviamente dal web, gli Stato Sociale e il loro tormentone Sono così indie, testo manifesto ma già parodia: «Sono così indie che il blog è fuori moda? Sono così indie che flickr è fuori moda? Sono così indie che twitter era già per sfigati adesso è da redattori sì, ma redattori dell’Espresso, (neanche di Panorama? No, no proprio dell’Espresso!). Sono così indie che mi piace l’hiphop, chiedimi cosa mi piace ti risponderò: anticon!».
Si dice che la maggior parte dei ragazzi sotto i 25 anni, cui non piacciono le semplificazioni e rifiutano le etichette per cui mai ammetteranno che l'hypsteria, è sì una tendenza formalizzata. L’hypster passa da un social network all’altro, considera facebook un'anticaglia, smanetta su Pitchfork.

com alla ricerca di quel poco che si può ancora ascoltare, basta appunto che non sia mainstream. Non fotografa con l’i-phone ma con la Lomo e con la vecchia Polaroid e, soprattutto, ha il terrore che prima o poi anche lui andrà di moda.

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