Giulia Guerri
Nuovi campanelli dallarme sul ritorno dellodio in politica. I rapporti sindacali sono una spia sensibilissima del livello di tensione, e proprio nel mondo sindacale il grado dello scontro continua ad alzarsi. Lo confermano due episodi di ieri. Il primo a Merate, nel Lecchese: unaltra sede della Cisl è stata assaltata da un manipolo di compagni sindacalisti della Fiom, la federazione dei metalmeccanici affiliata alla Cgil. Il copione è lo stesso visto la scorsa settimana a Treviglio (Bergamo) e ancora ieri a Roma. Il sindacato ritenuto più dialogante viene fatto bersaglio di una sorta di aggressione fisica, e anche mediatica, che lo individua come «colpevole» di «intelligenza col nemico» - il vecchio ideologico «padrone».
Laltro caso è quello di qualche giorno fa della Flc-Cgil, i lavoratori della comunicazione dellUniversità iscritti alla Cgil, che nella homepage del loro portale internet hanno pubblicato in bella vista un messaggio di «completa solidarietà senza distinguo» con i lavoratori della Same che hanno assaltato la Cisl di Treviglio. Il messaggio è tutto fondato su un notevole eufemismo: si afferma che i lavoratori bergamaschi hanno «manifestato con decisione la propria indignazione di fronte alla sede della Cisl locale per la firma dellennesimo contratto», «primo passo per un definitivo smantellamento dei diritti e delle tutele dei lavoratori». In realtà la manifestazione è degenerata in un lancio di nuova e insulti. E non è bastato nemmeno il richiamo della Camera del Lavoro di Milano a convincere le frange più estreme del sindacato a togliere quellannuncio che - si legge nella lettera indirizzata al comitato degli iscritti Cgil Università di Milano - «non rispecchia le posizioni condivise dalla Cgil e dalla Flc». A preoccupare i rappresentanti dei sindacati, non sono tanto le idee oltranziste del comitato universitario, piuttosto il fatto che la divergenza sia diventata così palese. «Uno scontro tanto lampante è la prima volta che succede - spiega Fabio Naldi, segretario Uil dellUniversità in Lombardia -. Al di là delle asprezze di un confronto fra lavoratori, ci si è sempre tenuti ad uno scontro dialettico. Qui invece si fa un salto di notevole portata: si identifica come controparte chi invece dovrebbe essere omogeneo». Come a dire, prima questi gruppetti facevano gioco alla Cgil, portavano voti e consensi. Ma ora che si è creata una rottura, è molto più difficile tenerli, sono diventati scomodi, con una fortissima connotazione ideologica e autonomia.
A Merate come detto è andata in scena unaltra inquietante sceneggiata. Un gruppetto di 4 o 5 militanti della Fiom-Cgil - così spiegano dalla Cisl di Lecco - è entrato nelledificio insultando i lavoratori presenti e distribuendo volantini. «Non cè stata nessuna violenza - garantisce il segretario della Cisl di Lecco, Francesco Di Gaetano, che ha effettuato un sopralluogo a Merate con gli agenti della Digos - ma un po di panico e preoccupazione tra i nostri lavoratori».
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