Cè paura ancora nel campo rom sotto Ponte Mammolo. Allarrivo, ieri della delegazione di rappresentanti del Comune, del V Municipio e di alcune associazioni che hanno portato la loro solidarietà alle vittime del raid martedì e di mercoledì, cera un uomo, che vive in una baracca proprio sotto il ponte da dove sono state lanciate le bottiglie molotov, che dormiva allaperto per paura che si potesse ripetere un episodio come quello dellaltra sera. «Con oggi - ha detto il vicepresidente del V Municipio Medici - abbiamo aperto un importante canale di comunicazione con i rom».
Da questo incontro ne scaturirà un altro lunedì, nella sede del V Municipio «per trovare - ha aggiunto - risposte condivise a un progetto pilota che tolga questa gente da questo posto dove non possono più stare, e che dimostri che le soluzioni a questi problemi non sono solo quelle dello sgombero o della creazione di megacampi periferici. Si renderà subito necessario - ha concluso il vicepresidente - anche la richiesta di un tavolo interistituzionale».Assalto al campo nomadi: ieri una visita di solidarietà
Il V municipio avvia il dialogo con la comunità romena
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