«Assurdo e pericoloso giustificare i rapimenti»

Roma Sindaco Cacciari, all’estero si moltiplicano i casi di sequestri dei manager da parte di lavoratori inferociti perché hanno perso o temono di perdere il posto di lavoro. Dicono che l’effetto emulazione porterà anche da noi questa forma estrema di protesta. Lei che cosa ne pensa?
«Se anche in Italia dilagassero proteste di questo genere tutto questo andrebbe contro gli interessi degli stessi operai in lotta. Sarebbe la reazione più controproducente che si possa immaginare, proprio per il raggiungimento degli obbiettivi indicati dalle sacrosante richieste dei lavoratori. Ecco perché mi auguro che le organizzazioni sindacali sappiano, invece, governare la protesta ed evitare che da noi succedano fatti di questo tipo».
Però alcuni sindacalisti, come i segretari della Fiom-Cgil Rinaldini e Cremaschi, sembrano giustificare queste forme di lotta e anzi usarle per far pressione su governo e imprenditori perché in tante situazioni di crisi dalla cassa integrazione non si passi ai licenziamenti. Come giudica queste prese di posizione?
«Non so che cosa abbiano detto esattamente questi sindacalisti, bisognerebbe conoscere esattamente le loro parole. Ma, certo, sbagliano se giustificano i sequestri dei manager da parte dei lavoratori. Mi sembra assurdo pensare che si possa raggiungere qualsiasi effetto positivo seguendo questa strada. Anzi, sono convinto che così si rischia di isolare di più la lotta dei lavoratori che, ripeto, a mio parere è sacrosanta».
Per evitare eccessi come si deve, in questo momento, affrontare il disagio, la paura, l’esasperazione dei lavoratori che rischia di sfociare in atti di violenza?
«Più che parlare appunto di questi comportamenti e di queste proteste, bisognerebbe concentrarsi sulla crisi economica per capire bene quanto è profonda e usare tutti gli strumenti per affrontarla nel migliore dei modi possibile. Se dilagano la cassa integrazione e i licenziamenti, anche per il comportamento sciagurato di certi imprenditori, bisogna rispondere con un grande sforzo da parte di tutti (dal governo fino all’ultimo degli enti locali) per introdurre forti ammortizzatori sociali e mettere in campo un serio impegno per salvare le situazioni salvabili. Solo così si potrà governare la crisi ed evitarne la degenerazione».
E si potrà anche evitare che si arrivi ai rapimenti dei manager?
«Vede, io capisco chi è preoccupato perché può perdere il suo lavoro o chi è esasperato perché già l’ha perso: sono situazioni generalizzate come queste che fanno scoppiare i casini. Per impedirli si deve affrontare seriamente la situazione».
Lei è sindaco di Venezia: che esperienza ha dalle sue parti?
«Noi stiamo cercando disperatamente di governare la situazione drammatica creatasi a Porto Marghera, uno dei più grossi poli industriali del Paese. Siamo a questo punto anche per colpa di imprenditori incapaci che hanno pesanti responsabilità. In sei mesi abbiamo visto due fabbriche chiudere e una forse l’abbiamo salvata per i capelli.

Devo dire che con il governo e in particolare con il ministro per lo Sviluppo economico, Scajola, si sta lavorando con la piena consapevolezza che bisogna fare il possibile e l’impossibile per salvare la situazione e rendere meno drammatiche le conseguenze sui lavoratori. Il governo sta facendo la sua parte, come devono fare tutti».

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