Daniele Petraroli
Dopo giorni di silenzio Trambus decide di far sentire la propria voce sulla questione «inidonei», quei dipendenti che, per motivi di salute sono temporaneamente impossibilitati a svolgere il proprio lavoro come autisti e sono così finiti in aspettativa obbligata al 50 per cento dello stipendio base (meno di 500 euro). E lo fa nel peggiore dei modi forse. E cioè riferendo dellennesimo incontro a vuoto tra lamministratore delegato Filippo Allegra e i 53 lavoratori coinvolti. «Allegra ha spiegato ai lavoratori - si legge nel comunicato dellazienda di trasporti - che Trambus sta applicando la norma dettata dallarticolo 4 dellaccordo nazionale 19 settembre 2005 relativo al trattamento di malattia degli autoferrotranvieri», e che non ha intenzione di recedere in nessun modo dalle proprie posizioni. «I livelli di inidoneità registrati - prosegue la nota - hanno reso improcrastinabile il ricorso alla norma del contratto nazionale che prevede laspettativa per motivi di salute in caso di inidoneità temporanea».
Non ci sono novità, dunque. Trambus ha organizzato lennesimo incontro con i sindacati per domani ma la proposta è la stessa delle volte scorse: portare la retribuzione dal 50 per cento al 70 per cento della paga base (circa 650 euro). A queste condizioni è praticamente impossibile un accordo. Da oggi, poi, inizia la mobilitazione. Manifestazione in piazza Venezia e sciopero della fame a oltranza.
Intanto è lazienda gemella, lAtac, a far parlar di sé. E proprio per quei posti da controllori in cui erano stati spostati gli inidonei di Trambus per un anno. La scorsa settimana sono state assunte 35 persone come «verificatori» con una paga base di 950 euro cui bisogna aggiungere gli incentivi sulle multe elevate. Ovviamente il tutto senza concorso pubblico ma per chiamata diretta. La maggior parte verrà utilizzata sugli autobus anche se alcuni finiranno ai tornelli della metro. Forse è qui che vanno ricercate le motivazioni dellaspettativa obbligata per i 53 inidonei temporanei di Trambus. Semplicemente impedivano lassunzione di nuovi dipendenti che qualcuno aveva tutto linteresse a far entrare.
«È quantomeno bizzarro che da una parte si vada a tagliare lorganico spedendo a casa, in aspettativa forzata, ex autisti con famiglia e, dallaltra si assumano per chiamata diretta e con uno stipendio superiore altre persone - ha commentato il capogruppo delle Democrazia cristiana in consiglio regionale Fabio Desideri -.
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