Perfino quando i monitoraggi vengono effettuati da agenzie esterne al Comune, i responsabili del trasporto pubblico capitolino trovano il modo di interpretare i risultati a loro favore. È quello che hanno fatto giovedì scorso con il rapporto Apat, del quale hanno messo in rilievo solo gli aspetti favorevoli. Di quelli «nascosti», invece, non ha parlato nessuno. Se ne è accorto, però, Fabio Desideri, capogruppo della Dc alla Regione, che non ha perso loccasione per rivelarli. Roma, tra laltro, detiene il primato negativo della lentezza dei suoi mezzi pubblici. «Secondo lApat - spiega lesponente Dc - Roma può vantare la velocità media dei bus più bassa dItalia (solo Catania è capace di peggio), diminuita tra laltro dell11,8 per cento tra il 2003 e il 2005 (altro record negativo italiano); una rete di trasporto pubblico meno capillare rispetto a quelle, per esempio, di Napoli, Bari e Reggio Calabria; la densità delle linee ferroviarie urbane fra le più basse in assoluto (la capitale è superata da Taranto, Palermo, Napoli, Bari e Catania). La velocità media delle tre metropolitane di Napoli (la quarta è regionale) è superiore a quella delle due romane di quasi 5 chilometri orari».
E ancora: Taranto ha una percentuale maggiore di fermate servite da paline elettroniche rispetto alla capitale (tra laltro quelle dei tram 2 e 8 sono spente da tempo immemorabile). «Dalle tabelle del rapporto Apat, inoltre, si evince sottolinea Desideri che Milano eroga lo stesso servizio di Roma in termini di chilometri effettuati dai bus e di posti offerti, nonostante sia molto più piccola. E infatti, trasportando la metà dei passeggeri della capitale, garantisce un maggiore confort agli utenti». «Se non bastasse, i bus ecologici romani prosegue lesponente Dc costituiscono una percentuale ridottissima, se paragonata alle altre città italiane, della flotta circolante.
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