Cè un motivo - spiegano i giudici - se Omar Moreschi, il genero di «lady Gabetti», è stato assolto per insufficienza di prove dallaccusa di essersi arricchito con il business delle occupazioni abusive in via Monti. Esiste il racket delle case popolari, di cui era accusato? Esiste, e si tratta «di una prassi di dilagante illegalità». Eppure, Moreschi è uscito pulito dal processo.
Perché quasi nessuno ha fatto il suo nome, perché in quello spicchio di città a pochi passi dallospedale Maggiore cera «un clima di diffusa sfiducia - scrive il collegio presieduto da Concerta Locurto nelle motivazioni della sentenza di assoluzione -, di indifferenza, se non vera e propria connivenza omertosa che, anche a causa di decenni di tolleranza da parte delle autorità di una prassi di dilagante illegalità, attraversa la testimonianza di gran parte dei residenti negli immobili di proprietà pubblica». Non solo paura ma anche isolamento, assenza dello Stato. Anche per questo, il tribunale non ha potuto condannarle Moreschi. De Corato: «Il Comune ha denunciato abusi e illegalità».
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