(...) Regione per la costruzione di un regionalismo differenziato possa trovare il suo naturale compimento e aprire la strada a una forma più matura di unità nazionale».
Messaggio chiaro quello rivolto da Formigoni a Napolitano, «come garante di quella Carta costituzionale che è viva incarnazione del tessuto civile», con risposta altrettanto netta e calata nella Milano contraddistinta, nota il presidente della Repubblica, dalla «vitalità democratica» e dalla «tradizione riformista». Milano e Lombardia considerate anche «punto di riferimento» e «leva di fondamentale importanza per la vita e il progresso della nazione» nellambito delle sfide della globalizzazione. Concetto che riassume la capacità di innovare di Milano e della regione, dove si contano trentatré imprese per chilometro quadrato e dove si è compiuta lintegrazione del terziario con unindustria rinnovata.
Gli esempi virtuosi non mancano, ricorda Napolitano. Che cita la nuova Fiera - «parte di un generale rinnovamento del tessuto urbanistico» -, il «ricco di potenzialità» accordo tra piazza Affari e il London Stock Exchange, ma pure la fusione tra la milanese Aem e la bresciana Asm. Elogi, sul tappeto, però, continua Napolitano, ci sono ancora «problemi, con cui siete tuttora alle prese e che vanno affrontati a livello nazionale».
«Problemi» annotati dal presidente di Assolombarda Diana Bracco: «Milano ha una sensibilità acuta e le istituzioni devono trovare al più presto rimedi efficaci» per rispondere «allesigenza di sicurezza dei cittadini» e, sul fronte Malpensa, «per non penalizzare le prospettive di unarea che è motore dello sviluppo del Paese». Delicate questioni cui Napolitano dedica attenzione invitando alla «condivisione». Sicurezza? «Per rispondere occorre condividere scelte difficili di diversa distribuzione delle risorse disponibili»; infrastrutture? «Occorre cooperazione istituzionale per superare ostacoli di procedure e di tempi che si oppongono a più rapide ed efficaci decisioni». Risposte a questi e altri problemi, chiosa il presidente della Repubblica, che «debbono ancorarsi a quel principio di sussidiarietà che è proprio dellapproccio federalista». Obiettivi da raggiungere nella «condivisione» per «garantire agli impegni e alle politiche la continuità del medio-lungo periodo».
E «condivisione», osserva Formigoni, è da sempre il leit motiv che accompagna la politica della regione Lombardia, che reclama una «maggior libertà»: «Domanda matura perché non contro, non libertà da bensì libertà per». «La Lombardia che lei, presidente, ha di fronte è il motore economico dItalia e insieme il motore sociale e culturale», prosegue il governatore «per questo si pone nel Paese come locomotiva di un sistema istituzionale in forte cambiamento, aprendo nuovi percorsi».
E il simbolo di questorgoglio produttivo non può che essere la Fiera, come sostiene il presidente della fondazione Fiera Luigi Roth, «che mai ha perso la capacità di fare incontrare il mondo al di là delle barriere e delle differenze di culture, religioni e razze».
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