Avete fatto gli indiani? Riecco la Vespa Px

La Vespa Px torna in produzione. La notizia può essere accolta in due modi diametralmente opposti. Il primo: con vera e rara soddisfazione vintage. Il secondo: con freddezza e persino un po’ di urticante snobismo vintage.
Meglio il primo. È più vero il primo. Il secondo approccio è intossicato da certe scorie della moda retrò che fanno storcere il naso agli amanti del vintage quando incocciano in prodotti nuovi che occhieggiano al passato. Ma non è questo il caso.
E dunque vada per la soddisfazione vintage. Perché la Vespa Px non occhieggia, la Vespa Px è il passato che invade il presente forte della propria attualità. Ecco perché, per chi vive vintage, solo sapere che, dopo qualche anno di stop, è tornata in produzione come mamma Piaggio l’aveva generata una vita fa, rappresenta il coronamento di un sogno. Di più: è la dimostrazione di un teorema. Questo: esistono oggetti che nascono perfetti, là dove per perfezione s’intende la capacità che hanno di reggere il passare del tempo, delle mode, degli entusiasmi e delle noie che alimentano il consumismo. Per cui possono tornare in produzione senza stonare col tempo.
Il teorema è stato ampiamente dimostrato in molti settori merceologici, si pensi ai mobili, agli orologi, all’abbigliamento, all’elettronica rudimentale di certe radio dal design immortale riproposte praticamente tali e quali. Ma nei motori la teoria del ritorno aveva fin qui vacillato, più che altro lasciata in mano a qualche raffinato carrozziere o imprenditore sognatore. Certo, ci sono vetture e moto d’epoca che hanno attraversato decenni senza patimenti, ma erano e sono gioielli di seconda mano. Il vespone rimesso in produzione ha ben altro significato. Perché non è una Rolls degli anni Trenta e neppure una Ferrari e non è una Ford T o una Lancia Appia. Non è neppure la mitica prima Vespa o la seconda o quella di «Vacanze Romane» di Gregory e Audrey. Non è collezionismo, non è usato, è semplicemente un nuovo vecchio Px che torna in produzione con un motore - questo sì - più moderno, ma che mantiene le caratteristiche di un tempo distante trent’anni, conservando persino il cambio 4 marce al manubrio. Indistruttibile scomodità vintage.
Per rendere l’idea, è come se la Fiat affiancasse alla nuova 500 anche quella vecchia; è come se la Volkswagen facesse altrettanto con il Maggiolino e così la Bmw con la nuova Mini.

Un vero trionfo per chi vive vintage. Anche perché non siamo di fronte a un’operazione nostalgia. La Piaggio ha riproposto il Px perché l’indiana Lml, con la Star clone della Px, ha venduto 5.000 pezzi in Italia. Tutti nostalgici?

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica