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«Avevo un futuro da disoccupato poi mi ha scoperto Checco Zalone»

RomaSegni particolari? «Non ho il cognome».Inizia così la chiacchierata con Luigi Luciano. Un nome o un cognome che, diciamo la verità, non dice nulla. Ma se provate a digitare su Internet quello che è ormai diventato il suo nome d’arte, il surreale - come la sua comicità - Herbert Ballerina, allora troverete alcuni tra i video, in coppia con il leggendario Maccio Capatonda, più cliccati di Youtube. Ed è proprio lì che Luca Medici in arte Checco Zalone l’ha scoperto. Così il comico di Zelig, che l’anno scorso è stato la rivelazione del botteghino con più di 14 milioni di euro d’incasso per Cado dalle nubi, ha cercato in tutti modi di contattare Luigi Luciano per affidargli un ruolo nel suo nuovo film in uscita il 5 gennaio, Ma che bella giornata sempre diretto da Gennaro Nunziante. Tanto che, in un’intervista al mensile Best Movie, ha detto: «Io sono un loro fan. La diffusione del gruppo di Maccio Capotonda ha dell’incredibile, io guardavo sempre i loro finti trailer ed ero rimasto impressionato dalla faccia, dall’espressione che ha Luigi. Per rintracciarlo ho mosso mari e monti perché non ha neppure un agente. Poi sono andato su Facebook, gli ho scritto, lui mi ha risposto e un’ora dopo aveva già firmato il contratto».
Internet. Tutto nasce e (non) finisce lì. Perché le esilaranti parodie, lunghe appena una manciata di minuti, di ogni genere televisivo e cinematografico di Luigi Luciano alias Herbert Ballerina e Marcello Macchia alias Maccio Capatonda, come L’uomo che usciva la gente in cui il protagonista sogna di fare l’usciere (nel senso di far letteralmente uscire la gente dai luoghi...), sono un vero e proprio fenomeno del web con milioni di fan e il geniale gruppo è già pronto a sbarcare al cinema: «Abbiamo già scritto la sceneggiatura e ora stiamo cercando un produttore per il film», anticipa il trentenne Luigi Luciano da Campobasso. Un altro personaggio del Sud nel film di Zalone ambientato a Milano all’ombra della «Madunina» che verrà salvata dal comico pugliese da un attentato kamikaze, naturalmente farsesco, di una ragazza araba: «È il primo film in cui recito, interpreto l’amico del cuore di Checco a mi capita di tutto. Sono un ragazzo molto semplice che ha il mito di Zalone, qualsiasi cosa lui dica è oro colato. All’inizio lavoriamo insieme come bodyguard in discoteca ma poi il mio personaggio prende altre strade e finisce a lavorare in un supermercato».
E se è azzardato dire che in questo caso l’arte è come la vita, è comunque certo che Luigi Luciano il commercio lo conosce bene: «A Campobasso i miei hanno un negozio di articoli da regalo. Ogni tanto li aiuto. Mi serve anche per scrivere le mie storie». Laurea al Dams di Bologna e un «futuro da disoccupato», Luigi Luciano sbarca invece a Milano dove conosce la società Shortcut e inizia a lavorare in produzione: «Non avrei mai immaginato di finire a fare l’attore, soprattutto al cinema con uno come Zalone che mi è sempre piaciuto per la sua comicità mai banale, molto schietta e coraggiosa, tanta ironia senza volgarità». Che poi sembra la radiografia stessa degli sketch, pieni di nonsense, storpiature di parole prima ancora che calembour, di Ballerina e Capatonda che per la cronaca, in tv, sono stati scoperti dalla Gialappa’s: «In effetti anche noi vogliamo far ridere senza fare politica, non utilizzando la classica gag della scoreggia o della parolaccia.

Abbiamo cercato altre strade seguendo la nostra idea di distruggere, attraverso la parodia, tutto quello che abbiamo visto fino adesso in tv o al cinema». Più che una distruzione, la costruzione di una nuova e originalissima comicità.

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