
Doccia fredda per l'amministrazione Trump. La Corte del commercio internazionale di Manhattan ha ordinato lo stop ai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti. La decisione si basa su questo assunto: la legge cui ha fatto riferimento Trump per imporre i dazi, l'International Emergency Economic Powers Act del 1977, che dà al presidente il potere di regolamentare il commercio durante le emergenze nazionali, non attribuisce alla Casa Bianca di imporre dazi in modo unilaterale su ogni Paese. La sentenza riguarda i dazi del 30% contro la Cina, quelli del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa. Non riguarda, invece, le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act. La Casa Bianca reagisce stizzita parlando di "golpe dei giudici non eletti", annunciando ricorso.
I giudici hanno accolto il ricorso di alcuni stati e di diverse aziende americane. Questa decisione potrebbe far saltare tutte le misure tariffarie decise da Trump prima ancora dei possibili "accordi" con i partner commerciali degli Usa. Stabilito un un periodo di dieci giorni per adottare i provvedimenti amministrativi necessari a "rendere effettiva l'ingiunzione". La maggior parte dei dazi, ma non tutti, verrebbero bloccati se la sentenza venisse confermata.
Secondo la Corte la già citata legge del 1977 non attribuisce al presidente un potere illimitato di applicare dazi, e per questa ragione annulla quelli che sono stati introdotti, come si legge nelle 50 pagine della sentenza.
La nota della Casa Bianca
"Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale", afferma un portavoce della Casa Bianca. "Il presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America".
Sui dazi "vedremo cosa accadrà in appello", ha detto il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett in un’intervista a Fox, sottolineando che l’amministrazione Trump ha diverse opzioni sui dazi. Hassett ha quindi precisato che nuovi accordi commerciali saranno annunciati nelle prossime settimane.
Cina: "Le guerre commerciali non hanno vincitori"
Dal ministero degli Esteri cinese, come riporta il Global Times, sottolineano che "non ci sono vincitori in guerre dei dazi o guerre commerciali. Il protezionismo fa male agli interessi di tutti. Abbiamo constatato che la corte ha stabilito che le tariffe imposte nell'ambito della questione del fentanyl e i dazi reciproci a livello globale dell'Amministrazione Trump sono illegali e ne ha bloccato l'attuazione. La Cina ha sempre sostenuto che non ci sono vincitori in guerre commerciali e che il protezionismo non ha via d'uscita".
Tajani: "Convinto che un accordo si troverà"
il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando all'evento "Europa: domande aperte per un futuro comune" presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, si è detto "convinto che poi alla fine, come è successo con il Canada, con il Messico, con la Cina, l'accordo si troverà. Serve soltanto non perdere la calma, che è la virtù dei forti; quando ci sono queste 'impennate' americane serve saper attendere perché poi la piena passa e si trovano gli accordi".
Nel frattempo occorre "stare con gli occhi aperti, non dormire e comunque tutelare i nostri interessi", continua Tajani, sottolineando che "il nostro interesse è anche quello di rafforzare il mercato transatlantico. Il mio sogno è un grande mercato con Europa, Canada, Stati Uniti e Messico, farebbe molto bene a tutti e quattro queste realtà".