Azzollini resta al suo posto Nessun ricordo per Custra

Le parole di Anna Sito sono dure come la pietra. La vedova del vice brigadiere Antonio Custra, che perse la vita negli scontri del 1977 in via De Amicis, conosceva bene le immagini e la storia di Maurizio Azzollini, il capo di gabinetto del vicesindaco Maria Grazia Guida, condannato per coinvolgimento in quell’omicidio. «È una persona che ha avuto guai con la legge e ora sapere che ha un incarico di responsabilità in un’amministrazione non mi è sembrata una cosa troppo bella né giusta». Il vicesindaco ha letto l’intervista durissima ieri sul Corriere. Lei e quasi tutti gli assessori erano seduti in consiglio comunale accanto al sindaco Pisapia per mostrarsi compatti all’occhio, mentre la giunta è tempestata dalle polemiche. E il dibattito si è infiammato anche in aula. Con l’ex vicesindaco Riccardo De Corato a ricordare che il sindaco di Roma Gianni Alemanno aveva cacciato dall’Atac, l’azienda dei trasporti, un ex appartenente ai Nar. E il Pd nella Capitale insorse. La Guida ribadisce che Azzollini «è stato scelto per l’attuale incarico in quanto era già nell’organico esistente, per competenza e capacità». Ha letto l’intervista della vedova Custra ma ricorda piuttosto che la figlia «un anno fa volle incontrare l’esecutore materiale di quell’omicidio».

Milano «è la città del dialogo» e la giunta «si prende l’impegno per avviare un percorso di riflessione nella città, rimettendo al centro le vittime del terrorismo e delle mafie in un periodo storico pesante. Milano è stata al centro di quegli episodi tragici» e ora come «città del dialogo» e «viste le reazioni spropositate e indebite che ci sono state» (...)

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