«Babbo Natale non esiste» E la Russia si ribella allo spot

Il governo fa cancellare la pubblicità dai media: «Getta discredito sui genitori»

da Milano

«Babbo natale non esiste», recitava il messaggio. Il governo russo ne ha fatto una questione di principio. E all’urlo di: così si screditano i genitori agli occhi dei bambini, dandogli in sostanza dei bugiardi, ha punito gli inventori della provocatoria campagna pubblicitaria, la casa di distribuzione di elettrodomestici Eto. L’autorevole intervento del governo russo in difesa di Babbo Natale, con il servizio anti-monopolio che ha condannato e fatto togliere dai media la pubblicità, è stata riportata ieri dal quotidiano governativo Rossiskaia Gazeta.
Per il vicecapo del servizio federale anti-monopolio Andrei Kaciovariov, il messaggio era «provocatorio: si afferma che i genitori mentono ai loro figli. Questa pubblicità provoca così un atteggiamento ostile dei bambini verso i loro familiari». Nonno Gelo, questo il nome con cui il simpatico vecchietto distributore di doni è conosciuto fra i bambini russi, abita nella città di Veliki Ustiug, nell’estremo nord del Paese. Due settimane prima del 31 dicembre prende la sua slitta e visita le maggiori città russe. A Mosca ha fatto la sua comparsa il 25 dicembre sulla Piazza del Maneggio, di fronte al Cremlino. Ma poiché per l’ortodossa Russia il 25 dicembre è un giorno come gli altri, è nella notte fra il 31 dicembre e il primo gennaio che i piccoli attendono la sua visita nelle case.
A differenza del Babbo Natale occidentale o del Santa Claus dei paesi nordici, non lavora in solitario, ma è assistito dalla nipotina Snegurocka (ragazza delle nevi), e al vistoso completo rosso del collega straniero preferisce una tradizionale tunica contadina, rossa, bianca o azzurra, comunque foderata di pelliccia. Snegurocka veste in azzurro, con bordature di pelliccia bianche. Se, come quest’anno, manca la neve, Nonno Gelo non disprezza le comodità moderne: sulla piazza Rossa lui e Snegurocka sono arrivati in cabriolet.
L’alzata di scudi del governo russo non è senza precedenti: già in passato il servizio anti-monopolio è sceso in campo per tutelare il generoso vecchietto. Nel 2006, un negozio che aveva organizzato un gioco in cui i bambini tiravano palle di neve a Nonno Gelo è stato severamente redarguito, per avere attentato con quella pratica alla dignità degli anziani.

E la Russia, ricorda Rossiskaia Gazeta, non è la sola ad avere a cuore il buon nome del nonno più amato dai bambini: un’insegnante inglese è stata addirittura licenziata quest’anno per aver rivelato ai suoi allievi di dieci anni che Babbo Natale è un mito.

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