Un richiamo allattualità del Vangelo («parla ancora alluomo di moderno?») e un pensiero ai «tanti esempi di autentico eroismo che conosco della nostra diocesi». Sono i temi toccati ieri dallarcivescovo, tornato a celebrare in Duomo dopo la scritta intimidatoria «Bagnasco vergogna» lasciata sul portone principale. La guardia del corpo lo ha seguito a distanza durante la celebrazione del mattino con 320 sacerdoti della diocesi e al pomeriggio, per la messa durante la quale Angelo Bagnasco ha ripetuto il gesto di Gesù lavando i piedi a dodici giovani.
Per la messa del mattino, il Duomo è gremito di sacerdoti (che poi pranzeranno in Curia con larcivescovo) e fedeli. Cè anche il nunzio apostolico in Ecuador, Giacomo Guido Ottonello, di origine genovese. Bagnasco arriva subito al tema centrale della sua omelia: «È ancora possibile parlare all'uomo di oggi? Il Vangelo, di cui siamo ministri ed araldi, parla ancora all'uomo moderno?». Nella storia, ricorda Bagnasco, le inquietudini e la ricerca di certezze delluomo non sono mutate. «Qualche volta possiamo essere sfiorati da dubbio, ma la parola di Gesù a Paolo, perplesso e smarrito di fronte alla disincantata città di Corinto, risuona per ciascuno di noi: Non aver paura ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città».
Dopo lomelia, larcivescovo benedice gli oli sacri (il sacro crisma, lolio dei catecumeni e lolio degli infermi). Lagente di scorta segue i suoi movimenti restando in piedi vicino alla porta laterale.
Nel pomeriggio larcivescovo torna in cattedrale per la messa in «Coena Domini». «Non posso qui fare a meno di ricordare con ammirazione tanti esempi di autentico eroismo che conosco nella nostra Diocesi - dice nellomelia-. Quante persone vivono ogni giorno, per mesi e anni, la fedeltà della dedizione ai malati, ai bisognosi nella propria casa o presso i vicini, o negli ospedali, nelle case di riposo, di ricupero, nelle carceri... E tutto nella semplicità schiva di chi ritiene di far solo il proprio dovere!».
Riflette poi sulle parole del Vangelo «li amò sino alla fine» riferite a Gesù e i discepoli, più in generale a Dio e alluomo: «Lintensità di queste parole ci parla della fedeltà dell'amore, una fedeltà a tutta prova - spiega Bagnasco-. Quale tesoro la fedeltà: senza, non esiste l'amore! Di fronte al tradimento, Gesù continua ad amare. Nel Getzemani, ama e si affida al Padre. Davanti all'ingiustizia e alla violenza dei suoi carnefici perdona. Nell'abbandono e nella solitudine in cui lo lasceranno i suoi Apostoli, non cesserà di cercare lo sguardo di Pietro e di amarlo». E attualizza il messaggio: «Rinnovare la fede è lasciarci amare da Lui e accogliere le esigenze del suo amore; è desiderare con Lui e come Lui di amare anche noi sino alla fine. Sentiamo che ciò è arduo: siamo esploratori esperti della nostra debolezza. Insieme alla bellezza, avvertiamo tutta la fatica d'amare. Ma alla luce del Vangelo, sappiamo che la fatica dell'amore è la prova più certa dell'amore».
Larcivescovo conclude richiamando il legame tra eucarestia e carità. Poi dice: «Volevi dirci che per avere parte con te dobbiamo lasciarci amare da te e amarci tra noi? Dobbiamo farci lavare dal tuo perdono e lavarci i piedi gli uni gli altri con l'acqua della misericordia e del servizio. Volevi dunque dirci che non c'è Eucaristia senza carità, come non c'è carità senza Eucaristia? L'Eucaristia e la carità sono gli aspetti del tuo volto, o Signore amante degli uomini. Non finiremo mai di lavarci i piedi e di scoprire che sotto le spoglie del bisognoso, del malato, della persona sola, dello straniero in cerca di dignità, ci sei tu che ci sorridi e ci fai entrare nella tua dimora, accanto al tuo cuore buono e benefico come il focolare di casa».
Oggi, larcivescovo presiederà alle 9 in Duomo la celebrazione delle Letture e delle Lodi mattutine e alle 17.30 la Liturgia della Passione e Morte del Signore. Domani alle 9 sarà in cattedrale per le Lodi, la sera dalle 21 presiederà la veglia di Pasqua, trasmessa in diretta da Telecittà.
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