Balotelli vada alla scuola alberghiera

Caro Paolo, stiamo da qualche tempo assistendo all’autodistruzione in pubblico di un ragazzo. Per infinite ragioni, molte comprensibilissime, altre, come sempre, personali e pertanto a noi oscure, Mario Balotelli soffre e, incapace, ignaro di differenti reazioni, sbarella. Immagino tu sia d’accordo con me: non è del giocatore - per bravo che possa essere - che ci dobbiamo preoccupare, ma dell’uomo. Vorrei, in qualche modo, essergli vicino e faccio appello a te perché attraverso le tue parole gli arrivi un, per quanto impotente, appoggio. Un saluto dal non interista (è il caso di specificarlo?)
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Ti sappiamo generoso, mio caro Emmedipierre. Sempre lì col coeur in man. Come un cavaliere antico corri in soccorso di questi e quelli, raddrizzi i torti (e forse, chissà, salvi le belle principessine dal drago). E ancora una volta non ti smentisci, scegliendo, con il tuo solito buonsenso, di tendere una mano a quella nullità di Balotelli quando un ben altro essere e di ben altro pondo meriterebbe il tuo, il nostro caritatevole sostegno. Fini, a esempio. Convertitosi all’estetica del gemello (inteso come bottone con cui si allacciano i polsini a doppio occhiello delle camicie) cosa non ti è andato a combinare? Ti è andato a cavalcare la tigre, esercizio quanto mai periglioso perché finché ci stai in groppa ballonzoli senza combinare un tubo, se poi decidi di smontare, la tigre, come dicono a Roma, te se magna. Gnam gnam. Ma tu no, caro Emmedipierre, non dei pezzi da novanta ti curi, ma di un Flobert come Mario Balotelli e questo ti fa onore.
«Super Mario» come quegli stolti dei miei colleghi sportivi hanno voluto eleggerlo, rovinandolo per sempre. Ma quale super? E che, il relativismo è atterrato anche sui manti erbosi, come i miei colleghi sportivi si compiacciono di chiamare il campo di football (e «sfera» il pallone)? Ma sì, salviamo quel ragazzo, mio clemente Emmedipierre, salviamolo dal suo arcigno cupio dissolvi causa il quale non gli pare mai d’essere abbastanza antipatico e tutta ce la mette per antipatizzare sempre di più nutrendo la sua antipatia congenita con sempre maggiori dosi di antipatia acquisita al momento, fino a essersi fatto un Antipatico Totale. La prima cosa da fare, se mi consenti, è allontanarlo dal brodo di coltura della sua antiphateia, della sua contro-passione. Ma non come fa Mou lasciandolo fuori squadra: bisogna proprio discostarlo dal calcio, bisogna fargli cambiare ambiente. Solo così Mario Balotelli potrà ritrovare il vero se stesso. Antipatico sì, ma con juicio. E dopo? Io vedrei bene la Scuola alberghiera.

Ti insegnano un mestiere e coi tempi che corrono, buttalo via; vi si imparano un sacco di cose, come a sorridere e a dire grazie quando ti danno la mancia. Che te ne pare?
Paolo Granzotto

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