Banche

Il gruppo Intesa Sanpaolo registra utili semestrali per 1,7 miliardi (+6,4%), in linea con le attese del mercato, e raddoppia il risultato del secondo trimestre a 1 miliardo grazie alle plusvalenze di 648 milioni generate dalla cessione della Banca depositaria a State Street. «Siamo soddisfatti ma non felici» commenta l’ad Corrado Passera: «Saremo felici quando torneranno a esserci i risultati che tutti voi conoscete molto bene», ha detto agli analisti. L’utile «normalizzato», senza le componenti straordinarie, è in calo del 29,4% nel secondo trimestre e del 6,6% nell’intero semestre rispetto al 2009. La banca dei territori è stata nel primo semestre l’unica divisione del gruppo a registrare un utile netto in calo, tanto da venir ampiamente superata per volume di utili dall’altro pilastro del gruppo, il corporate e investment banking che ha chiuso il semestre con 775 milioni di utile netto, in crescita del 47%.
Passera ha annunciato di essere già al lavoro sul nuovo piano industriale 2011-2013 con l’intenzione di presentarlo in primavera. «Siamo soddisfatti delle cifre del trimestre e del semestre, che sono in linea con i nostri target», ha voluto precisare. Vanno bene le commissioni nette (+11,5% a 2.807 milioni nel semestre), mentre soffre l’attività di negoziazione, che vede perdite per 3 milioni nel trimestre (era stata positiva per 439 nel secondo trimestre 2009; nei sei mesi l’attività di negoziazione segna un calo del 60,6% a 215 milioni). Così, i proventi operativi scendono del 14% nel trimestre (-5,6% nei sei mesi), mentre il risultato della gestione operativa vede un calo del 13,1% (-10,4% a nel semestre). La banca conferma comunque di attendersi a fine anno utili in ulteriore crescita.
Per il resto, Intesa quoterà Banca Fideuram «nei prossimi trimestri». «Per fortuna - ha detto Passera - non siamo forzati all’Ipo, abbiamo raggiunto un livello dei ratio confortevole per una banca come la nostra».

L’istituto guarda poi a «ogni opportunità di acquisizione nell’Europa centro orientale e nei Paesi considerati interessanti», ha aggiunto «ma non abbiamo nulla in agenda». Piazza Affari non ha apprezzato i conti e il titolo ha chiuso in calo dell’1,95% a 2,25 euro, dopo essere sceso a metà pomeriggio di oltre il 4%.

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