INGHILTERRA. Non si arresta la crociera superlusso del Manchester United, che veleggia verso la  conquista della Premiership mantenendo i tre punti di vantaggio (sempre con un match in più da  giocare) sul Liverpool. Nemmeno lo scalo a Middlesbrough, alle foci del fiume Tees, aggiunge  zavorra al fuoribordo nelle mani del comandante Sir Alex Ferguson. Al Riverside Stadium, i Red  Devils affilano il sinistro e con due diagonali precisi e potenti di Giggs e Park regolano il  Boro di Southgate, penultimo in classifica e ben lontano dai fasti di Ravanelli e Juninho  Paulista. Prova di forza e solidità di uno United decisamente con la testa (e il turnover) al  ritorno di Champions contro l'Arsenal. Concentrato sul campionato è invece il Liverpool, che si  sbarazza del Newcastle, altra nobile decaduta che neppure l'arrivo in panchina di un mito come  Alan Shearer ha saputo risollevare dalla zona retrocessione. Ad Anfield Road ci pensano  Benayoun, Kuyt e Lucas Pezzini. Tre gol anche per Chelsea e Arsenal, stabili al terzo e quarto  posto. I Blues vincono 3-1 il derby con il Fulham grazie ad Anelka, Malouda e Drogba, mentre i  Gunners sfoderano i giovani terribili e tornano da Portsmouth con un rotondo 3-0 firmato da  Bendtner (doppietta) e dal messicano Carlos Vela. Bene anche l'Everton (2-0 a Sunderland),  Manchester City (3-1 al Blackburn, ancora in gol Robinho) e il West Ham di Zola, che grazie alla  punizione dell'ex livornese Diego Tristan vince 1-0 a Stoke-on-Trent e agguanta il 7° posto, che  fa ancora sperare in una qualificazione Uefa.
SPAGNA. Game, set, match. La partita è finita e il Barcellona festeggia (anche se non ancora  aritmeticamente) la conquista della Liga nel modo più roboante e soddisfacente possibile, ovvero  rifilando sei gol ai rivali del Real Madrid al Santiago Bernabeu. Il 6-2 dei blaugrana è il  secondo risultato casalingo peggiore di sempre per i Blancos (dopo uno 0-6 per mano  dell'Athletic Bilbao che si perde nella notte del futbol), ma per l'86% dei tifosi della Real  casa è il ko più doloroso della storia. Eppure le Merengues erano in rimonta: dall'arrivo di  Juande Ramos una sconfitta (col Barça all'andata), 17 vittorie e un pareggio contro l'Atletico  nel derby. A 4 punti dalla vetta il ribaltone era possibile. E dopo qualche minuto, con il gol  di Higuain che portava il Real in vantaggio, la Liga sembrava riaperta. Illusioni. Pochi istanti  e Henry pareggiava. Pochi minuti e Puyol di testa portava in vantaggio i catalani. Poche decine  di minuti e Messi chiudeva il primo tempo sul 3-1. La Liga sembrava già di nuovo chiusa. Eppure  Sergio Ramos di testa faceva sperare nel colpaccio. Illusione numero due. La difesa madridista è  un colabrodo (Cannavaro imbarazzante) e il Barça va a nozze: Xavi è geometra e architetto, Messi  e Henry infilano per le rispettive doppiette e Piqué (che di cognome materno fa ironicamente  Bernabeu) chiude sul tennistico 2-6. Game over, appunto, e umiliazione servita. Se la Liga ha un  vincitore quasi ufficiale, anche la volata Champions per il terzo posto sembra delinearsi. Il  Siviglia, infatti, interrompe la serie negativa vincendo a Villarreal per 2-0 (in gol la coppia  d'attacco Luis Fabiano-Kanoutè) e porta a 4 i punti di vantaggio sul Valencia, uscito con le  ossa rotte da Montjuic dopo il 3-0 subìto dall'Espanyol. La doppietta di Forlan consente  all'Atletico Madrid di salire al quinto posto, mentre in coda gran colpo del Recreativo Huelva  che a Pamplona ribalta il vantaggio dell'Osasuna e vince 2-1, portandosi a un solo punto dalla  salvezza. Bene anche il Numancia ultimo, che ancora spera grazie al 2-0 sul Malaga. Occasione  sprecata per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della Segunda per lo Sporting Gijon, che si fa  recuperare al 90' dall'Athletic Bilbao con Iraola.
GERMANIA. Una coppia da 42 gol è difficile da trovare nel resto d'Europa. Il bosniaco Dzeko e il  brasiliano Grafite sono l'arma in più che sta consentendo al Wlfsburg di mantenere la testa  della Bundesliga. L'Hoffenheim in caduta libera dura solo un tempo. Poi, quattro gol dei  biancoverdi della Volkswagen sistemano le cose. Rimane a tre punti di distanza il Bayern Monaco.  Per il debutto sulla panchina bavarese, al tecnico Jupp Heynckes capita come avversario quel  Borussia Moenchengladbach nelle cui fila divenne famoso come attaccante (e vinse 4 titoli e una  Coppa Uefa). Nessuno spazio per la nostalgia, però, perché il Bayern deve vincere per sperare di  agguantare il Wolfsburg. Deve vincere, e lo fa, grazie a Schweinsteiger e Altintop che  confezionano il 2-1 finale. Rallentano invece le altre inseguitrici: solo 1-1 nella sfida  diretta tra Amburgo ed Hertha Berlino, mentre lo Stoccarda terzo in classifica non va oltre il  2-2 a Bielefeld. Werder Brema ko a Colonia, Diego sempre più lontano dal Weserstadion.
RESTO D'EUROPA. Questione di mare, lo scudetto in Francia. Dopo sette anni di dominio, il Lione  dà quasi ufficialmente l'addio al titolo: la sconfitta per 2-0 subita dal modesto Valenciennes  chiude un ciclo. A 7 punti dalla vetta, la Ligue1 non è più affare del Lione. Il titolo prenderà  invece la strada del mare, dove tornerà otto anni dopo l'ultimo successo del Nantes. Resta solo  da decidere se andrà - come allora - sulle sponde dell'Atlantico, o se prenderà la via del  Mediterraneo. Già, perché in vetta alla classifica ora sono appaiate Marsiglia e Bordeaux:  Aquitania contro Provenza, Atlantico contro Mediterraneo. L'ultimo turno ha sorriso ai  Girondins, che hanno regolato per 3-0 il modesto Sochaux (in gol l'ex milanista Gourcuff) e  agguantato l'Olympique, due volte sotto e due volte in grado di rimontare il Tolosa in casa. Tutto invariato invece in Scozia, dove il Celtic mantiene un punto di vantaggio sui Rangers. I  biancoverdi cattolici vanno sotto ad Aberdeen, ma ribaltano il match con Caldwell e il solito  McDonald per il 3-1 finale. I blu protestanti non soffrono neppure troppo con gli Hearts terzi  in classifica (2-0, Velicka e Boyd). Poco da decidere in Olanda. L'AZ Alkmaar già campione (e  che ha vietato all'allenatore Van Gaal di accasarsi al Bayern l'anno prossimo) perde 3-0 sul  campo del Twente - ormai quasi sicuro del secondo posto. Malissimo l'Ajax di Van Basten,  umiliato per 4-0 a Rotterdam dallo Sparta e ora avvicinato a 3 punti dal Psv. Ancora in gol l'ex  milanista Tomasson nel 2-2 del Feyenoord a Utrecht. Per finire, in Portogallo giochi quasi  chiusi e Porto a un passo dal titolo. I Dragoes - nella patria di quel Cristiano Ronaldo che li  ha eliminati dalla Champions League - incrementano a 6 punti il loro vantaggio sullo Sporting  Lisbona.
Barça e Manchester, è quasi fatta. E Gourcuff vuole il trono di Francia
Nella sfida della Liga il Barcellona vince 6-2 a Madrid: successo storico e titolo ormai sicuro a 7 punti di vantaggio. Premier: lo United mantiene 3 lunghezze sul Liverpool. In Francia Lione ancora ko. Marsiglia solo pari, il Bordeaux dell'ex milanista lo agguanta in vetta
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