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Basta gol fantasma Parte da Udine il calcio elettronico

Gian Piero Scevola

L’occhio discreto della telecamera entrerà a far parte ufficialmente del mondo calcistico dal prossimo 3 dicembre in occasione della gara Udinese-Reggina. Già da un pezzo le tv imperversano sui campi di football; un’azione viene fatta rivedere più volte da tutte le angolazioni possibili; per i grandi match sono addirittura 28 le telecamere che vivisezionano ogni momento della partita e qualsiasi movimento dei protagonisti in campo. Però, malgrado tutto questo ben di Dio, i gol fantasma imperversano e la ricerca della «partita perfetta», senza errori da parte dell’arbitro, parte proprio da qui. Stop dunque ai palloni che varcano la fatidica linea di porta senza che arbitro o assistenti se ne accorgano, ha tuonato la Fifa e subito l’Italia ha estratto dal magico cilindro la soluzione di tutti i problemi.
Fallito l’esperimento del pallone col microchip, utilizzato con scarsi risultati nello scorso settembre in Perù per i mondiali under 17, la Fifa ha chiesto aiuto all’Italia. L’occhio umano non basta più a decidere e siccome nel Bel Paese siamo abbonati al «Grande Fratello», ecco la soluzione messa su un piatto d’argento, un escamotage che annulli la possibilità di errori e di contestazioni. L’aveva anticipato l’ex presidente Figc Franco Carraro lo scorso 22 febbraio: l’Udinese aveva sperimentato allo stadio Friuli in assoluta segretezza un sistema anti gol fantasma. Detto e fatto questo sistema, ulteriormente perfezionato, verrà ufficialmente utilizzato, seppur in via sperimentale, domenica 3 dicembre in occasione della partita tra i bianconeri e la Reggina.
Una strumentazione messa a punto dal Consiglio nazionale delle ricerche di Bari che ha utilizzato il Friuli per testare la possibilità di cancellare le «sviste» arbitrali sui gol con 4 telecamere (in linea con le linee di porta) e altre 2 a centrocampo, sensori, impulsi e altri congegni elettronici applicati ai pali delle porte. Un sistema già sperimentato al Friuli, un progetto ceduto alla Figc che l’ha brevettato grazie anche alla collaborazione della Freud, società che fa capo al presidente dell’Udinese Giampaolo Pozzo. Spesa per il progetto, con tutti gli esperimenti effettuati a tutt’oggi: 500.000 euro. Nessuno s’illuda, non ci sarà la moviola in campo; nessuna interruzione di gioco per visionare le immagini sul piccolo schermo, ma una nuova rivoluzionaria tecnologia basata su sei telecamere digitali ad alta definizione e un sistema audio-visivo in grado di comunicare in tempo reale ad arbitro e assistenti se il pallone ha varcato o no la linea di porta. Il bello è che, con tutte le telecamere di Rai, Sky, Mediaset che sono in campo, quelle del Friuli sono nascoste, irriconoscibili, posizionate lontano dal campo ma in linea, e scusate la ripetizione, con la fatidica linea di porta, accanto ad altre telecamere utilizzate per la sicurezza nello stadio. Tutto in tempo reale, dunque: nel momento in cui il pallone varca la linea di porta, scatta un beep all’orologio super tecnologico dell’arbitro (ma anche una lucetta rossa che fa capire che il gol è stato realizzato).
L’accelerazione del progetto in Italia ha costretto anche la Fifa a muoversi e il presidente Joseph Blatter ha annunciato un nuovo esperimento anti gol fantasma in occasione del mondiale 2007 per club, dopo una ulteriore fase di sperimentazione nelle competizioni juniores del 2007.
Guarda caso anche in Inghilterra la Premier league sta pensando di adottare la tecnologia video per i gol fantasma ed, eventualmente, per i fuorigioco e i falli da rigore. A gennaio la Lega inglese presenterà un dossier alla Fifa. «Rifiutare la moviola, sarebbe come dire no all’elettricità in campo», il commento di Arsene Wenger, tecnico dell’Arsenal.

«È una bella idea», il parere di un grande ex come Dino Zoff.

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