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La battaglia dei candidati: le sfide decisive

L'equilibrio politico americano si giocherà principalmente in alcuni stati: Nevada, Illinois, Colorado, California e West Virginia. Ecco la situazione

La battaglia dei candidati: le sfide decisive

Martedì 2 novembre il partito repubblicano è vicino a riconquistare la maggioranza al Congresso persa quattro anni fa. Secondo tutti i sondaggi, alla Camera la vittoria è quasi certa, più difficile dovrebbe essere un trionfo al Senato. L'equilibrio politico americano si giocherà principalmente in alcuni stati: Nevada, Illinois, Colorado, California e West Virginia.
Nevada, testa a testa fra il "barone" Reid e i Tea party Il leader della maggioranza democratica al Senato Harry Reid, in carica dal 1987, rischia la sconfitta contro la candidata dei Tea Party Sharron Angle, uno dei personaggi più bizzarri e contraddittori della competizione elettorale. I sondaggi lo danno da mesi in svantaggio, ma l'impopolare leader democratico, simbolo dell'establishment, potrebbe salvare il seggio grazie alle gaffe e all'estremismo della sua avversaria, che potrebbero spaventare l'elettorato moderato. A pesare sul voto sarà anche il candidato dell'Independent American Party Tim Fasano, che potrebbe togliere voti ad Angle e garantire a Reid la rielezione. A una settimana dal voto la media dei sondaggi elaborata da Real Clear Politics vede Angle in vantaggio di un punto.
Illinois, battaglia per l'ex seggio di Obama Si corre per il seggio senatoriale che fu del presidente Barack Obama. Il democratico Alexi Giannoulias è in grave difficoltà contro il deputato repubblicano Mark Kirk, dato in vantaggio di 2 punti dalla media dei sondaggi di Real Clear Politics. Conservare il seggio, attualmente occupato dal democratico Roland Burris, nominato dal governatore Rod Blagojevich dopo l'elezione di Obama, è di capitale importanza politica per i democratici, anche a livello simbolico. Giannoulias, 34 anni e attualmente il tesoriere dello stato, era finito nell'occhio del ciclone quando si scoprì che la banca di proprietà della famiglia aveva prestato 20 milioni di dollari a esponenti della criminalità organizzata. Giannoulias era il era responsabile delle attività di credito. Neppure Kirk è rimasto lontano dalle polemiche: aveva dichiarato di aver preso parte alla guerra del Golfo e all`invasione dell'Iraq, bugie prontamente smascherate.

Colorado, repubblicano all'attacco del feudo dem Michael Bennett, senatore democratico del Colorado, rischia il seggio contro il repubblicano Ken Buck. Per il partito democratico sarebbe una grave sconfitta, in uno stato tradizionalmente ostile al partito repubblicano. Buck è un personaggio vicino ai Tea Party, critica la separazione tra stato e chiesa e vorrebbe eliminare i ministeri dell'istruzione e dell'energia. In passato si è battuto per l'abolizione dell'emendamento alla costituzione che regola l`elezione diretta dei senatori. Nelle primarie ha detto che avrebbe vinto la nomination perché "non portava i tacchi" come il suo avversario donna, Jane Norton. La media dei sondaggi di Real Clear Politics vede Buck in vantaggio di un punto.

California, democratici avanti ma... Più ampio il vantaggio della senatrice democratica della California Barbara Boxer, in carica dal 1992, su Carly Fiorina, candidata repubblicana ed ex amministratore delegato di Hewlett-Packard, che ha speso milioni di dollari per riuscire a strappare il seggio senatoriale del Golden State. Secondo la media dei sondaggi di Real Clear Politics Boxer ha quasi 4 punti di vantaggio. Fiorina darà comunque filo da torcere ai democratici fino alla fine.

West Virginia, scontro all'ultimo voto Il governatore democratico Joe Manchin aveva un buon margine sullo sfidante repubblicano John Raese. Il vantaggio si è assottigliato nell'ultimo periodo, rendendo lo stato uno dei più in bilico della contesa elettorale.

L`ultimo sondaggio di Fox News Rasmussen vede addirittura in vantaggio Raese di 2 punti, ma Manchin ha ancora 3,5 punti di margine per la media dei sondaggi.

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