Battaglia fa dietrofront: «Possibile una deroga»

Secondo la Fials la giunta sarebbe pronta a un blocco temporaneo del turn over e all’assunzione di 600 precari

Il piano di rientro può attendere. Se fino a qualche settimana fa si poteva sospettare che la giunta Marrazzo navigasse a vista sulle misure finanziarie da adottare per mettere a punto il ripiano del deficit, dopo le ultime manifestazioni di piazza promosse dai sindacati della sanità, prende sempre più corpo l’idea che l’esecutivo sia ridotto a brancolare nel buio.
Tant’è che dopo i tanti tentativi messi in cantiere, primo fra tutti il blocco del turn over per il 2007 e stabilizzazione del precariato congelata fino al 2009, ormai si è passati all’improvvisazione. E la parte dell’«illusionista» viene interpretata magistralmente dall’assessore alla Sanità Augusto Battaglia che dopo aver portato avanti per un annetto buono la promozione del contenimento ora si lascia scappare che si impegnerebbe a chiedere a via XX Settembre una super-deroga proprio in materia di assunzioni che verrebbero contrabbandate con il provvedimento «taglia-stipendio». La notizia la dà la Fials Confsal che dopo la manifestazione di due giorni fa sotto la sede della Regione Lazio ha strappato a Battaglia un incontro per proporre una serie di contromisure per arginare il dispendio di risorse finanziarie senza ridurre l’offerta assistenziale. Per scendere nel dettaglio della super-deroga viene fuori che gli operatori sanitari di ruolo ci rimetteranno il bonus sulla contrattazione integrativa mentre chi aspira alla stabilizzazione potrebbe avere qualche chance in più. La giunta ha pronti nel cassetto due provvedimenti che metterebbero in crisi le misure di ripiano: il primo per assumere il 40 per cento degli operatori rispetto a chi è andato in pensione, il secondo concederebbe alle Asl l’assunzione di una prima trance di 600 precari (infermieri e tecnici) che prestano servizio da almeno 3 anni. Ma se pure l’esecutivo, a quanto direbbe l’assessore alla Sanità, sarebbe propenso all’approvazione dei due atti chissà se i tecnici finanziari del Mef saranno sufficientemente soddisfatti da concedere deroghe. Già perché è scontato che, come stanno le cose, l’unico capitolo che produrrebbe risparmio è il capitolo personale.
«Naturalmente non vorremmo si trattasse dell’ennesima contraddizione politica che da mesi sta animando la giunta regionale perché, con la proposta di deroga al piano di rientro, rimangono al palo i criteri di valutazione per l’attuazione del ripiano del deficit e le misure di contenimento della spesa e, con queste, anche il via libera dal ministero dell’Economia - chiosa il segretario regionale del sindacato autonomo, Gianni Romano -.

Resta da attendere quali altre decisioni alternative, l’assessore Augusto Battaglia, vorrà proporre a via XX Settembre per velocizzare il progetto di riordino dei conti pubblici in capo all’assistenza e l’accesso al fondo extra di 2,3 miliardi di euro». Che Battaglia abbia cambiato idea sulla gravità del deficit per permettersi di passare oltre il piano di rientro? Chissà. Per il momento la certezza che rimane è quella sullo stato di agitazione del personale.

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