Politica

Bce: «Il caso Fazio è un problema ma per ora nessuna procedura»

Francesco Casaccia

da Roma

La posizione ufficiale resta di attesa. Ma nella Bce, il clima sarebbe tutt’altro che sereno e prevarebbe una certa perplessità per come Antonio Fazio sta gestendo tutta la situazione. Insomma, anche se il board della Banca centrale europea per il momento non ha preso alcuna decisione sul caso Bankitalia, il presidente Jean-Claude Trichet, ammette che «esiste un problema».
È una brutta tegola quella che è caduta ai piani alti dell’Eurotower. Al termine del consiglio della Bce, Trichet affronta il fuoco di fila delle domande dei giornalisti. Mai nella storia della Banca centrale europea è successo che una conferenza stampa fosse quasi interamente dedicata alle vicende di un singolo rappresentante di un Paese dell’area dell’euro. E, invece, ieri, il numero uno della Bce ha quasi esclusivamente risposto a richieste di chiarimento su Fazio. Naturalmente, la posizione ufficiale resta improntata alla prudenza. «Abbiamo ricevuto l’esposizione fatta dal governatore della Banca d’Italia al Cicr del 26 agosto scorso», spiega Trichet. Che aggiunge: «Fazio è disponibile a integrare le informazioni già esposte». Tutta la documentazione, però, è in italiano e va tradotta in inglese». In ogni caso, precisa, «in questo momento non abbiamo aperto nessuna procedura. Fazio è chiaramente uno di noi e non posso emettere sentenze su nessuno. Controlliamo la situazione e rimaniamo in attesa di maggiori informazioni. Su questo siamo tutti d’accordo. Il consiglio direttivo della Bce non è diviso sul caso Fazio». Trichet, poi, ribadisce che la posizione della Bce «è cristallina: siamo inflessibili nella difesa del mercato unico europeo, che garantisce un migliore funzionamento del mercato, non solo nel settore bancario ma per l’intera finanza». A suo giudizio, «la Banca d’Italia ha le sue responsabilità, ma anche le altre istituzioni europee devono far rispettare la legge». Inoltre, il board della Bce pensa di dover «rafforzare attivamente qualunque cooperazione e coordinamento tra le autorità di vigilanza bancaria. Il consiglio direttivo tiene particolarmente al principio del pari trattamento di tutte le banche di qualsiasi nazionalità». Infine, sulla questione della riforma di Bankitalia, Trichet non si sbilancia. Dice di attendere la bozza e precisa che solo dopo verrà «espressa una valutazione e stabilito se è in linea con i principi del trattato Ue. Ci esprimeremo al momento appropriato», anche perché sono molti i punti della riforma che dovranno essere valutati dalla Bce: da un eventuale periodo di transizione per Fazio alla modifica dell’assetto proprietario di Bankitalia. Per questo, avvisa Trichet, «un commento adesso sulla proposta di un mandato a termine del governatore è prematuro».
Fin qui la posizione ufficiale improntata alla prudenza e al riserbo. Restano, però, gli umori degli altri banchieri centrali che avrebbero tempestato di domande il «collega» Fazio. Sembra che il governatore abbia dato l’impressione di voler minimizzare tutta la vicenda e, addirittura, avrebbe detto di non essere al corrente della riforma di Bankitalia che oggi verrà ufficialmente esaminata dal Consiglio dei ministri. Ma su questo punto in particolare, in serata arriva la smentita di Bankitalia.

Fonti dell’istituto di via Nazionale assicurano che nella riunione della Bce di ieri non si è parlato della riforma.

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