Le bellezze della Liguria sui sentieri dell’entroterra

Una guida aiuta a scoprire tradizioni e cultura della nostra regione e a godere di una natura generosa

Un’interessante serie d’itinerari alla scoperta dei suggestivi territori che incorniciano Genova e la sua provincia. Tante vallate scavate dai sinuosi corsi di fiumi e torrenti. Una attenta guida che prende in analisi l’ambiente, l’uomo, le tradizioni, le manifestazioni, le attività produttive, le tipicità e la gastronomia, il tutto arricchito da itinerari in auto o a piedi per scoprire realtà e paesaggi spesso sconosciuti ai più. È così che: dalla Valle Stura alle colline della Superba (val Polcevera, val Bisagno); dalla valle dello Scrivia con Vobbia e Brevenna alla val Trebbia; dalla Fontanabuona alle valli, Sturla, Aveto, Graveglia e Petronio abbracciando l’immediato entroterra del Levante e il Monte di Portofino, si dipanano 20 tragitti stradali e 40 fuoristrada da percorrere a piedi, in bici o su auto attrezzate. Tutto questo nel volume da viaggio L’entroterra della Provincia di Genova di Andrea Lavaggi, edizioni Blu, 17 euro.
Tornano in questo modo alla luce numerosi tesori di un territorio che chiede solo di essere visitato in maniera slow per trascorrere una giornata all’aria aperta a stretto contatto con una natura che in molti tratti appare ancora incontaminata.
Andrea Lavaggi, nato a Chiavari nel 1977, è studioso e cultore delle storie, delle tradizioni, delle arti e degli aspetti naturalistici ed escursionistici del territorio ligure. In questo libro l’autore prende per mano il lettore e lo conduce su strade e sentieri facendogli assaporare quella Liguria che si propone come valida alternativa a un turismo fatto di spiagge, stazioni balneari, traffico, folla di turisti.
Ogni capitolo si apre con una cartina dettagliata cui segue la descrizione del territorio. Ecco quindi la valle Stura con interessanti esemplari botanici valorizzati dal Vivaio forestale regionale, lungo un viaggio stradale che da Masone con il suo Museo del ferro Andrea Tubino porta a Campoligure patria della filigrana e a Rossiglione. Per una sgambata di 3 ore e mezza, interessante l’escursione in val Gargassa fra castagni e querce per ammirare il villaggio abbandonato di Veirera.
Un altro percorso punta sulla alta valle Polcevera e tocca i comuni di Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò. Del passato si ricorda l’attività estrattiva del marmo verde di Pietralavezzara, produzione di ceste e, oggi, importanti appuntamenti con salumi e vini doc. Per i percorsi a piedi, da segnalare il sentiero naturalistico dei laghi del Gorzente e quello di Ciaè a Ronco di Sant’Olcese.
Per chi vuole muoversi ai confini di Genova ecco la proposta val Bisagno. In auto da Prato alla Scoffera passando per Struppa (abbazia di San Siro, XII secolo), Davagna con rientro da Bargagli e Traso. Si consigliano tre percorsi alternativi: il primo salendo sulla ferrovia di Casella; il secondo (2 ore) alla scoperta dell’acquedotto storico, da Cavassolo a Molassana; la terza con visita ai forti interni del Righi tra le vallate Polcevera e Bisagno.
Anche la Fontanabuona con la sua storia legata alla pietra nera rappresenta un invitante appuntamento. Fra i percorsi fuoristrada: l’itinerario storico colombiano da Terrarossa a Quinto; dalla Fontanabuona al mare (itinerario dei due golfi); tre percorsi sul monte Caucaso; da Favale al paese di pietra di Arena; sul Monte Ramaceto e, infine, sul crinale tra la Fontanabuona e il golfo del Tigullio.
Un’altra proposta si dipana dalla valle Sturla alle valli D’Aveto e Graveglia lungo un percorso davvero impegnativo. Le tappe di avvicinamento permettono però una visita quanto mai ampia e completa del territorio. Si passa dalle faggete di monte Zatta ai laghi di Giacopane; dal Parco dell’Aveto con la foresta delle Lame a Prato della Cipolla; dal monte Porcile al passo della Biscia.
Un tuffo sul mare con la visita al parco di Portofino. Qui una passeggiata lungo il sentiero delle batterie, da Camogli a San Fruttuoso di Capodimonte, o da Ruta a Portofino via Pietra Stretta.
Questi citati sono solo alcuni dei tragitti segnalati nel volume di Andrea Lavaggi che comprende anche una serie di indici e sommari di rapida consultazione. L’arrivo della bella stagione potrebbe essere una interessante occasione per sperimentare «sul campo» quanto affermato.

Un modo di fare un turismo diverso, un turismo alternativo che potrebbe lanciare la Liguria valorizzando il suo suggestivo territorio collinare e montano.
«L’entroterra della provincia di Genova», Andrea Lavaggi, 254 pagine, Blu Edizioni, 17 euro.

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