Cinzia Romani
da Roma
Una ragazza troppo bella dorme in un letto troppo piccolo insieme a un ragazzo troppo modesto. Tutto qui? Dietro la trama, apparentemente esigua, di Una top model nel mio letto, divertente coproduzione italofrancese (da venerdì nelle sale), cè però la firma di Francis Veber, re della commedia popolare. Il suo nome è sinonimo di successo al botteghino, come ricordano La cena dei cretini, La capra, Stai zitto, non rompere, non a caso oggetto di remake da parte americana. Neanche La doubloure, titolo francese di questa commedia degli equivoci (vuol dire «controfigura»), Oltralpe già record dincassi, sfugge alla regola. «I fratelli Farrell adatteranno il mio film per il pubblico Usa», annuncia Veber, abbronzato e disteso, mentre sprizza distinzione da ogni poro.
«Certo, gli americani devono capire i miei meccanismi di fabbricazione e non è facile», ironizza lui, qui anche sceneggiatore forte di trovate esilaranti, «e a furia di arricchire, come loro fanno, finiscono con laggiungere panna al foie-gras ed è un errore». Contrario agli adattamenti-Kleenex, il regista, comunque, riconosce «il malessere del cinema americano, che non concede più a grandi attrici, quali Michelle Pfeiffer di trovare ruoli adatti alla loro età», stretto comè dai sequel miliardari e dagli elitari circuiti festivalieri.
Maestro nel mescolare attori celebri e visi sconosciuti, ma ottimi alla resa, Veber stavolta punta su Alice Taglioni, la ventinovenne attrice, musicista e ballerina di cui sembrano ormai tutti pazzi. La Julia Roberts francese ha molti numeri, a partire dal metro e settantadue di altezza, che le consente di sfilare per Chanel, nella vita vera come nel film, dove appare accanto a Karl Lagerfeld, qui in un cammeo, con tanto di mezzi guantini argentati. «Certo, mi piace fare la modella, ma la mia vera ambizione è scrivere musica per i film. Sogno di comporre colonne sonore alla Morricone», ci dice lartista dalla sua casa di campagna vicino Parigi, dove, di rientro dalla Thailandia, si concede una pausa dalle riprese de Lile au Trésor, film di pirati diretto da Alain Berberian. «Sarò la baronessa Evangeline, perfida aristocratica in cerca del tesoro», racconta lattrice, diretta discendente di Maria Taglioni, la prima ballerina che indossò le scarpette con le punte. «Prima di girare con Veber, ero atterrita dalla sua fama di regista esigente e serioso. Poi, sul set, quante risate!», racconta Alice, diplomata in pianoforte al Conservatorio nazionale di musica, a Parigi, la città dove vive con il fidanzato e collega attore Jocelyn Quivrin.
«È stata mia madre Jacqueline a spingermi verso gli studi musicali, ma adoro anche giocare a poker e andare al cinema a vedere film italiani. Lultimo? Manuale damore: mi piacerebbe girare con Veronesi.
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