Viviana Persiani
Al termine dellatteso La tigre e la neve la domanda sorge spontanea: che ne sarebbe dei film di Benigni senza la presenza della moglie? Ormai, pellicola dopo pellicola, ci si è talmente abituati alla storia damore che, immancabilmente, nasce tra i due da domandarsi legittimamente se non sia ora di cambiare percorso. Certo, Benigni è uno straordinario Charlot italiano capace con le sue trovate geniali di riempire di contenuti scene apparentemente banali, di spedire cartoline artistiche di assoluto spessore. La gag nella quale prega Allah recitando il Padre nostro è da antologia ma come dimenticarsi della scena nella quale, al posto di blocco, il suo Attilio si dichiara poeta, dipingendo sui volti dei soldati un velo di nostalgia per una dimensione che con la guerra sembra ormai perduta? Ecco, è questo il Benigni di cui il cinema italiano ha bisogno; la sua Nicoletta Braschi la lasci volare via verso altri autori. Ne gioveranno entrambi. Il segreto del successo dellottimo thriller Niente da nascondere diretto da Haneke è di aver intessuto una trama fitta ma che poco lascia filtrare, obbligando chi è seduto in sala a lambiccarsi per arrivare alla soluzione del mistero che manda in crisi la famiglia composta dal solito bravo Daniel Auteuil, ben supportato dalla Binoche. I guardiani della notte in Russia è stato un caso cinematografico; da noi, probabilmente, colpisce meno anche perché la confusione regna sovrana. La sceneggiatura, infatti, è stata infarcita di troppi rigagnoli e le storie dei personaggi finiscono per annebbiare ancora di più le idee rendendo la trama meno chiara di quello che è.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.