Benigni fa il pieno

Viviana Persiani

Al termine dell’atteso La tigre e la neve la domanda sorge spontanea: che ne sarebbe dei film di Benigni senza la presenza della moglie? Ormai, pellicola dopo pellicola, ci si è talmente abituati alla storia d’amore che, immancabilmente, nasce tra i due da domandarsi legittimamente se non sia ora di cambiare percorso. Certo, Benigni è uno straordinario Charlot italiano capace con le sue trovate geniali di riempire di contenuti scene apparentemente banali, di spedire cartoline artistiche di assoluto spessore. La gag nella quale prega Allah recitando il Padre nostro è da antologia ma come dimenticarsi della scena nella quale, al posto di blocco, il suo Attilio si dichiara poeta, dipingendo sui volti dei soldati un velo di nostalgia per una dimensione che con la guerra sembra ormai perduta? Ecco, è questo il Benigni di cui il cinema italiano ha bisogno; la sua Nicoletta Braschi la lasci volare via verso altri autori. Ne gioveranno entrambi. Il segreto del successo dell’ottimo thriller Niente da nascondere diretto da Haneke è di aver intessuto una trama fitta ma che poco lascia filtrare, obbligando chi è seduto in sala a lambiccarsi per arrivare alla soluzione del mistero che manda in crisi la famiglia composta dal solito bravo Daniel Auteuil, ben supportato dalla Binoche. I guardiani della notte in Russia è stato un caso cinematografico; da noi, probabilmente, colpisce meno anche perché la confusione regna sovrana. La sceneggiatura, infatti, è stata infarcita di troppi rigagnoli e le storie dei personaggi finiscono per annebbiare ancora di più le idee rendendo la trama meno chiara di quello che è.

I film più visti a Roma dal 10 al 16 ottobre sono: 1) La tigre e la neve; 2) Romanzo criminale; 3) La fabbrica di cioccolato; 4) The exorcism of Emily Rose; 5) Quel mostro di suocera; 6) Niente da nascondere; 7) Vita da strega; 8) Viva Zapatero!; 9) Good night, and good luck; 10) I giorni dell’abbandono.

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