Benitez: "L'Inter ha ancora fame Il mercato? Io faccio l'allenatore"

Rafa Benitez si presenta ad Appiano Gentile, nel ritiro dell'Inter: "Non voglio fare nessun confronto con Mourinho. Questo è un nuovo progetto ma siamo qui con la stessa mentalità"

Benitez: "L'Inter ha ancora fame 
Il mercato? Io faccio l'allenatore"

Milano - Il primo giorno di lavoro è sempre forte l'emozione. Anche se ti chiami Rafa Benitez, guadagni milioni di euro e hai vinto una Champions League. Il nuovo tecnico dell'Inter ostenta tranquillità. Però sa bene che ogni cosa che farà o dirà, ogni piccolo gesto, ogni esitazione, farà notizia. Lui parte, nella sua nuova avventura, chiarendo subito una cosa importante: "Non voglio fare nessun confronto con Mourinho, siamo qui per vincere. Questo è un nuovo progetto rispetto allo scorso anno, ma siamo qui con la stessa mentalità e la stessa idea". Rafa Benitez comincia l’avventura alla guida dell’Inter senza temere il fantasma dello Special One. I campioni d’Italia e d’Europa, reduci da un’annata trionfale, hanno aperto la stagione 2010-2011 radunandosi ad Appiano Gentile. "Sono contento di essere qui, ho una grande opportunità", dice il tecnico spagnolo, che non ha paura di raccogliere l’eredità del portoghese. Nel 2009-2010 l’Inter ha completato una strepitosa tripletta: campionato, Coppa Italia e Champions League.

All'Inter c'è fame di vittorie L’ex allenatore del Liverpool deve confrontarsi quindi con un passato ingombrante. "Ho parlato con 2 o 3 persone in società. Tutti hanno una mentalità forte, vogliono vincere e fare le cose nella miglior maniera possibile. Il presidente, in questo senso, è il primo: vuole vincere, non vuole aspettare", dice Benitez evidenziando la fame di tutto il club. "Ho parlato con tanti giocatori: Zanetti, Milito, Eto'o, Cambiasso, Sneijder. Tutti vogliono vincere", aggiunge.

Modulo di gioco? Troppo presto E' ancora presto, però, per affrontare in profondità i temi tattici: "Lo scorso anno l’Inter ha usato diversi moduli", dice snocciolando i numeri del 4-2-3-1, del 4-3-3 e del 4-3-2-1. "L’importante - puntualizza Benitez - è la mentalità della squadra.

Non parlo di mercato I giornalisti provano a parlare di mercato: Maicon e Mario Balotelli, secondo voci e indiscrezioni, potrebbero lasciare l’Inter. "È normale - sottolinea lo spagnolo - parlare di giocatori che vanno e che vengono: dobbiamo aspettare e preparare la squadra. Tocca alla società lavorare per il mercato, a noi tocca lavorare in campo con la squadra che abbiamo. In Inghilterra ero manager, qui sono l’allenatore".

Balotelli? Voglio conoscerlo "Tutti abbiamo dei giocatori preferiti, ma io devo concentrarmi sul lavoro in campo", dice Benitez prima di soffermarsi in particolare su Balotelli. "Io voglio conoscere tutti i giocatori personalmente. Balotelli è un giocatore di livello, vuole giocare e vuole vincere: questo è importante. Voglio parlare con lui e conoscerlo. Tutti i calciatori sono importanti per me, lui ha qualità: devo vederlo in campo, vedere qual è la sua mentalità e qual è la sua personalità. Magari rispetto allo scorso anno lavoriamo di più con la palla e lui si diverte di più", dice.

Mascherano? No comment Il tecnico glissa sull’eventuale acquisto di Javier Mascherano, perno del Liverpool. "Parlo di Cambiasso perchè è un nostro giocatore. È molto intelligente e può giocare con chiunque", dice. Traduzione: non avrebbe problemi a gestire la coppia argentina a centrocampo.

Ho lavorato con Del Bosque Benitez inizia il lavoro ad Appiano Gentile poche ore dopo il trionfo della Spagna ai Mondiali. "Quando ero nel settore giovanile del Real Madrid, ho lavorato con Del Bosque (ct della seleccion, ndr) 7-10 anni, conosco tutto lo staff della Nazionale. Lo stile della Spagna prevede gran possesso palla: è importante fare qualcosa che è già riuscito bene, ma copiare tutto è sempre impossibile. Il calcio italiano è fatto di intelligenza tattica, se riusciamo a unire le cose saremo una squadra più forte", dice sognando un fenomenale mix latino. 

Sneijder? Mondiale eccellente Nella finale di Sudafrica 2010, ieri, l’Inter era rappresentata da Wesley Sneijder: il trequartista dell’Olanda non ha conquistato la Coppa del Mondo ma ha disputato un torneo eccellente. Merita il Pallone d’Oro? "Sono contento per la Spagna, ma mi dispiace per Sneijder. Quando ho parlato con lui, pensava di poter vincere il Mondiale. Ha fatto un gran torneo, tutti hanno visto la sua qualità. Non possiamo dire di più, è pericoloso per i miei amici spagnoli. Per me, in particolare, Iniesta, Xavi e Villa hanno fatto molto bene".

Verso il primo allenamento Domani è in programma il primo allenamento, aperto a stampa e tifosi: "Lavoreremo con il pallone per l’80% della seduta", dice.

Le temperature altissime potrebbero condizionare il programma dei prossimi giorni ma non costituiscono un problema. L’unico ostacolo, per chi ha vissuto tanti anni in Inghilterra, al momento è solo la guida. "Mi siedo in macchina dalla parte sbagliata e in strada devo stare attento...". 

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