La matassa si ingarbuglia ulteriormente. E, ogni giorno che passa, diventa sempre più concreto il rischio che la Juve rimanga con il cerino acceso in mano. Per la serie: Benitez continua il suo personalissimo tira e molla con il Liverpool senza che, almeno all'apparenza, vengano fatti passi in avanti. Risultato: lo stallo continua, anche se domenica finirà la Premier League e lunedì si riunirà il consiglio di amministrazione della Juventus chiamato a esaminare i dati della trimestrale e a cooptare in società Andrea Agnelli, la cui nomina a presidente avverrà poi la settimana successiva.
La logica vorrebbe che lunedì l'attuale presidente Blanc relazionasse i consiglieri dando loro delle certezze sul nome del prossimo allenatore bianconero: non è però detto che si riesca a percorrere fino in fondo quella strada, visto che in casa Juve ultimamente pare vigere la regola del "più le cose sono complicate e più ci divertiamo".
In sostanza: Benitez e Martin Broughton, presidente dei Reds, più che mai in vendita e in clamorosa difficoltà economica, si dovrebbero incontrare oggi o domani per capire se esistano margini per trattare quella benedetta buonuscita che permetterebbe al boss spagnolo di accasarsi a Torino. Lui, Rafa, vorrebbe tutti (o quasi) i 16 milioni di euro che gli spetterebbero fino alla fine del contratto, l'altro ovviamente nicchia. E Quilon, manager del tecnico, fa e disfa: ieri, per esempio, ha dichiarato di «non avere ricevuto alcuna offerta dalla Juventus, come pure da altri club. Rafa ha ancora quattro anni di contratto e intende rispettarli, ma vuole sapere quali saranno i piani per il futuro e gli investimenti che il club intende fare». Trattasi ovviamente di gioco delle parti, ma non c'è certezza che i tempi possano azzerarsi improvvisamente soprattutto tenendo conto che la telenovela va già avanti da fine gennaio.
Che ti pensa allora la Juve come eventuale piano B? Il solito Prandelli, certo: sotto contratto però con la Fiorentina fino al 2011. E anche Capello, ovvio: il quale però ha solo il Mondiale in testa ed è stato blindato dalla Federazione inglese fino al 2012. Allora perché non Spalletti, folgorazione degli ultimi giorni e già inseguito in un passato più o meno recente? Il motivo ci sarebbe: l'ex allenatore della Roma è sotto contratto con lo Zenit San Pietroburgo fino al 2012 a 4 milioni di euro l'anno. Potrebbe liberarsi, certo: magari licenziandosi - anche se il campionato russo è iniziato da sole otto giornate - e pagando una penale non inferiore ai 3 milioni. Scenario forse meno complicato di quello di Benitez, ma ugualmente di difficile attuazione.
In ogni caso, se prima di lunedì Benitez non avrà dato una risposta certa - anche in via ufficiosa - la Juve virerà su un altro candidato (in lizza ci sono anche Allegri e Del Neri).
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