E proprio su questo tema il viceministro risponde ai petrolieri che, accusati di avere costituito una lobby, si sono difesi puntando il dito sulla pressione fiscale. «Le accise - ricorda - si basano sulla quantità dei consumi e l’Iva incide solo per il 20% cento dell’aumento del prezzo. A riprova che la polemica dei petrolieri sul fisco è fuorviante e sbagliata - aggiunge Visco - oltre alle statistiche europee, va anche ricordato che nei primi mesi dell’anno il fisco ha ottenuto un gettito inferiore dai prodotti petroliferi perché l’inverno caldo ha provocato una riduzione dei consumi e perché il calo dei prezzi internazionali ha inciso sul gettito dell’Iva».
A mettere il carico da undici, ci pensa poi il viceministro dell’Industria, Sergio D’Antoni, che bolla l’atteggiamento dei petrolieri «più vicino a un cartello che ad un mercato concorrenziale». Un’affermazione pesante, ma in linea con la strategia che sembra delinearsi per il vertice di oggi. Ossia, «noi abbiamo fatto il nostro annunciando la riduzione delle accise, ora la palla passa a voi». Un concetto che in mattinata dai microfoni di Radio Anch’io lo stesso D’Antoni aveva espresso in modo esplicito dichiarando l’obiettivo del vertice, cioè chiedere alla compagnie «comportamenti più virtuosi» abbassando i prezzi a livello delle «colleghe» europee. Anche se, puntualizza, da parte del governo «non c’è nessuna intenzione di sostituirsi all’Antitrust». Un «invito» a cui reagisce il presidente dell’Up, Pasquale De Vita, che dice «basta a questa aggressione contro i petrolieri» e nega che ci sia in atto una speculazione legata all’esodo estivo. E sottolinea che il picco massimo dei consumi si registra a maggio e non ad agosto, mese in cui «i consumi sono tra i più bassi dell’anno».
Sul differenziale poi, ricorda che il gap reale col resto dell’Ue è di 3.5 centesimi al litro, dovuto a una serie di fattori, «a cominciare dal “servito” che nel nostro Paese è il 70 per cento dell’erogato mentre in tutta Europa funziona il self service». E mentre il Codacons si dice pronto a presentare un esposto alle procure e all’Antitrust sullo «scandalo» del caro benzina, Adusbef e Federconsumatori approvano gli interventi annunciati da Visco ma chiedono, con un provvedimento analogo, di «tagliare l’erba sotto i piedi del libero arbitrio dei petrolieri» e rendere trasparenti i prezzi comunicando agli utenti «quanto sono costati all’ingrosso quei litri di carburante che si stanno pagando al dettaglio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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