Roma - "Il
Partito della Libertà è il progetto che volevano An e Udc, ricalca quello che hanno sempre
detto". Silvio Berlusconi, parlando del Partito della Libertà, torna ad invitare Fini e Casini ad
aderire al progetto. La decisione di non sciogliere Forza Italia è una mano tesa verso An e
Udc? "Credo di sì, il Pdl è quello che hanno sempre voluto", ribadisce l’ex premier.
Il partito network Nasce il partito "rete", quello che Berlusconi chiama "partito cornice". Il Partito della Libertà prende corpo: farà da polo aggregatore di partiti che si riconoscono su alcuni punti, di forze singole e dei circoli. Il punto di riferimento sarà il Partito popolare europeo. Ci sarà una direzione a cui parteciperanno tutti i leader e i segretari in proporzione alla consistenza dei partiti che aderiranno al progetto. "Bisogna dare - ha spiegato il Cavaliere - un segnale di innovazione, occorre aggregare le forze moderate di questo Paese". Dunque ci sarà un direttivo costituente (con Forza Italia che sarà rappresentata in grande maggioranza) e poi un esecutivo più ristretto anche se le decisioni verranno prese a maggioranza. Il nuovo partito dovrebbe essere presentato in una conferenza stampa venerdì.
"Il Cavaliere: il nuovo partito è già nato" "Il nuovo partito è già nato! 'Il dove', 'il quando'; 'il come' lo stabiliremo insieme alla gente a partire da sabato e domenica". Lo afferma in una nota Silvio Berlusconi, in cui sottolinea: "Certamente non butteremo via l'esperienza e la storia di 14 anni di Forza Italia; così come non butteremo via l'esperienza e la storia di tutti coloro che vorranno unirsi a noi. Oggi abbiamo messo a punto un'altra tappa del percorso: quella del contenitore a cui aderiranno partiti grandi e piccoli, movimenti, circoli, associazioni, singoli cittadini. Ma saranno i voti degli elettori a contare davvero e ad eleggere i propri rappresentanti. Nessuna "retromarcia" perciò, nessun "contrordine" come vorrebbe far credere qualche interessato disinformatore".
"Ho detto a San Babila e ripeto oggi che si è aperta una nuova fase della politica italiana: ha preso consapevolezza e coraggio il Popolo della Libertà, le donne e gli uomini che amano la libertà e vogliono restare liberi", scrive il Cavaliere nella nota. "E' inutile - prosegue - che si cerchi di soffocarne la voce e di chiuderli nei vecchi schemi del teatrino della politica, degli aspetti burocratici e notarili. Il nuovo partito è già nato!".
Fini accusa il Cavaliere: "Ha favorito Prodi" È l’accusa di Gianfranco Fini dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi di costituire il Partito della Libertà. Il leader di An spiega che il governo è stato favorito anche dai continui annunci dell’ex premier di spallate contro il centrosinistra. "Aspetto di vedere - dice Fini a ’Matrix’ - quali proposte farà a Veltroni. Ieri era per un modello tedesco, oggi per uno spagnolo, vediamo domani se la cartina geografica darà qualche altra indicazione... Ma Berlusconi ritiene che i partiti si devono presentare con un vincolo di alleanze, o no?", si chiede l’ex ministro degli Esteri. "La politica delle mani libere che auspica magari può servire a Berlusconi per fare l’accordo con Veltroni", ma così non si va lontano, dice il leader di An. "Se si va in ordine sparso ognuno avrà le sue ricette", osserva ancora. Fini infine risponde alla battuta di Berlusconi sul fatto che ad An e all’Udc toccherà il progetto mentre a Forza Italia andranno i voti: "Se Berlusconi pensa di prendere i voti di An - aggiunge l’ex ministro degli Esteri - si illude, non ha rispetto degli altri. La politica è serietà, non è cacciare i cilindri dal cappello. Serietà vuol dire che l’indulto non andava votato, che quando si parla di tasse bisogna pensare alle famiglie".
"Fi non si scioglie? Non abbiamo capito nulla" "Confermo ex Casa delle Libertà. Se Berlusconi dice che la Cdl era un ectoplasma e che tutti devono avere mani libere, almeno su questo perchè non crederci?. Ero un anno e mezzo che spingevo sulla costituzione di una casa dei moderati, attendo ancora la risposta...", aggiunge Fini.
"Berlusconi leader? Automaticamente no" "Berlusconi candidato premier se si va ad elezioni? Automaticamente di certo no. Non esiste più il problema del leader della Cdl perché non esiste più la Cdl. La cosa più seria da fare è stare ai contenuti della politica".
"Mani libere su giustizia e tv" Annuncia Fini: "Fino a quando esisteva l’ectoplasma, come lo chiama adesso Berlusconi, ci si vedeva e si stabiliva
una posizione comune sui diversi temi. Ora, su questioni come le televisioni, la giustizia, la sicurezza, la casa, mani libere. Ognuno valuta in base ai suoi convincimenti e non più in base al convincimento generale".
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