Berlusconi soddisfatto a metà «Ora controlliamo tutti i voti»

Il leader della Cdl: «Vogliamo verifiche sulla notte dei brogli». Palazzo Chigi: bene così

Massimiliano Scafi

da Roma

«Bene, anzi molto bene. Benissimo poi il fatto che la decisione sia arrivata all’unanimità». Silvio Berlusconi sorride quando lo informano della scelta della giunta per le elezioni, che controllerà tutte le schede dubbie del Senato: il Cavaliere la considera una vittoria politica personale. «Sì, bene - ripete -, è un primo passo positivo. Si tratta chiaramente del risultato della manifestazione di sabato scorso a San Giovanni. Però noi insistiamo. Vogliamo verifiche sulla notte dei brogli e chiediamo che le schede vengano contate tutte, non solo le bianche, le nulle e le contestate».
Animi più distesi dopo l’accordo bipartisan e applausi che arrivano da entrambi gli schieramenti. «Facciano, facciano, si conti», dice il presidente della Camera Fausto Bertinotti. Palazzo Chigi si congratula con la giunta per «l’ottimo lavoro, equilibrato, con soluzioni rassicuranti e di garanzia per tutti». «Giusto» per Massimo D’Alema. «Una decisione opportuna», per Beppe Pisanu, «perché si avrà in modo di fugare qualsiasi dubbio». «Un fatto importante» anche per Anna Finocchiaro, capogruppo dell’Ulivo al Senato: «Un elemento di pacificazione del quadro politico che toglie di mezzo le strumentalizzazioni. Sono contenta pure per l’unanimità». Come finirà? «Si farà chiarezza. Noi non abbiamo minimamente paura», risponde. L’unico perplesso appare Umberto Bossi: «Qualche broglio c’è stato, visto che hanno ritrovato delle schede nelle discariche. Ma il lavoro della giunta non approderà a nulla».
«Con questa scelta le istituzioni parlamentari hanno ripreso con forza ruolo e poteri», dice Domenico Nania, presidente della giunta. Conferma Felice Casson, che nella giunta per le elezioni è il capogruppo dell’Ulivo: «La decisione quasi unanime accoglie le richieste che venivano da più parti, sia istituzionali che della società civile, e dimostra che nessuno di noi voleva impedire un impedimento». Da Nicola Manzione, Margherita, l’unico voto contrario: «Una decisione presa senza istruttoria e senza guardare carte e ricorsi è una decisione politica che un organo para-giurisdizionale come la giunta non può prendere».
«Molto soddisfatto» Altero Matteoli. «Sul piano politico è un risultato significativo - spiega il capogruppo di An a Palazzo Madama -, infatti non si ricontano solo le schede nelle regioni dove lo scarto è stato minimo ma anche altre, come Sicilia, Lombardia e Toscana, dove la differenza è stata ampia. Si tratta di una vittoria della democrazia e del Parlamento». Secondo Renato Schifani invece «è stata una grande vittoria di Forza Italia e di Silvio Berlusconi». Ma, aggiunge, è solo un successo parziale: «Ci auguriamo che si arrivi al riconteggio totale. Vogliamo piena chiarezza sul voto». San Giovanni, afferma Lucio Malan, «ha influito, però devo dare della correttezza della maggioranza». Quanto ai tempi, «ricontare entro l’estate è doveroso».
D’accordo pure i Verdi. «È un’iniziativa giusta - sostiene Angelo Bonelli - raggiunta all’unanimità che sgombra il campo da qualsiasi tesi di complotti o brogli. In queste cose serve la massima trasparenza, tra i cittadini sono nati dei dubbi e ora bisogna dissiparli». Per Elisabetta Casellati, vicepresidente dei senatori azzurri Fi, «è stata restituita la dignità al voto degli italiani». E mentre Maurizio Lupi, responsabile territoriale di Fi, chiede di «ricontare anche le schede della Camera», Roberto Calderoli dà voce ai dubbi della Lega: «Ben vengano i controlli, ma tutto si concluderà con un esercizio accademico, chi doveva agire lo ha fatto il 10 aprile.

Forse l'unica verifica utile potrebbe essere quella di tutte le schedei». Conclusione: «Deaglio, probabilmente, aveva visto giusto però al contrario». Perplesso anche Giuseppe Sgobio, Pdci. «Il conteggio è cosa buona e giusta ma non servira a fare chiarezza».

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