
Mi rincresce trascinare gli argomenti di questo spazio su una vicenda tanto «prosaica» ma ho davvero bisogno di un consiglio su una questione di vil denaro. Della mia famiglia d’origine siamo rimaste mia sorella ed io. Siamo entrambe sulla sessantina, entrambe sposate e con figli. I nostri genitori, morendo, ci hanno lasciato parecchie cose, divise tra noi due alla perfezione: erano persone straordinarie e mai avrebbero commesso ingiustizie nei confronti di una o dell’altra, né avrebbero voluto provocare discussioni tra noi due da sempre così legate, tantomeno per quelle che hanno sempre definito con un rispettoso distacco «solo cose». Tutto è andato bene infatti, per anni. Fino a quando il marito di mia sorella non ha iniziato a mettere zizzania continuando a instillare il sospetto in mia sorella che la parte dei beni destinati a me fossero di maggior valore o in ogni caso di maggior prestigio. Nemmeno lei ne è persuasa in realtà, ma per quieto vivere si è messa dalla parte del marito. Risultato, per la prima volta da che ho memoria, le nostre famiglie hanno trascorso il Natale separate. E per me è un dolore infinito. Grazie del suo tempo e perdoni lo sfogo poco edificante
Angelica
Cara Angelica, il suo sfogo non è affatto poco edificante, al massimo lo è il comportamento di suo cognato. E sinceramente sono stupita che le persone scrivano così di rado circa liti per «moventi» economici dal momento che purtroppo, il denaro, è al centro di molte dispute familiari. Anche se le proprietà «pesassero» davvero in maniera diversa, non sarebbe certo colpa sua che si è limitata a ricevere ciò che i suoi genitori hanno destinato a lei. Tanto che, come mi scrive, per anni sua sorella non ha trovato nulla da eccepire sulla divisione decisa da mamma e papà. In generale, mi sembra che i mariti (e le mogli) dovrebbero cercare di entrare il meno possibile negli equilibri delle famiglie d’origine per il semplice fatto che non facendone parte da sempre non sono in grado di coglierne tutti gli aspetti: gli assestamenti emotivi che ognuno ha trovato nell’impegnativo tentativo di volersi bene senza conflitti. Dividere due sorelle che si sono sempre amate e che sono rimaste le sole della loro famiglia mi sembra stupido, ancora prima che crudele. Non datela vinta al cognato, voi due.