Egregio Direttore, con l'iniziativa presa dalla Signora Moratti di intitolare una via a Bettino Craxi, si è riaperto il solito teatrino italiano: dalle stelle alle stalle e dalle stalle alle stelle. Gli ex socialisti riscoprono il loro Socialism Pride... Ancora qualche postuma riabilitazione e finalmente si scoprirà che ad arricchirsi con le tangenti miliardarie è stato il sottoscritto...
Neppure io, come scrive oggi un lettore, ho visto Craxi intascare il «sottobanco» e un misterioso individuo seminare dollari in quel di Botteghe Oscure: cosa debbo desumere? Che l'esistenza di un corrotto della parte avversa assolve l'eventuale corrotto della nostra parte? Sbaglio o vi è una sentenza della Cassazione sul caso? Ad ogni buon conto, per l'inaugurazione di via Bettino Craxi, affiderei il discorso di prammatica al fedele chiarissimo prof. Amato. Pur non essendo mai stato un suo elettore, a Craxi riconosco il merito di aver avuto per primo il coraggio di affermare che non si poteva tener chiuso in uno steccato un Partito (MSI) democraticamente votato da migliaia di cittadini, e questo in tempi ben più difficili di quelli nei quali Berlusconi espresse identico parere.
Olimpio Parodi
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Noto con favore che, oggi, finalmente, la storia politica di Craxi viene letta con maggiore equilibrio rispetto a qualche tempo fa: gli errori e le responsabilità non cancellano i meriti, nazionali e internazionali.
Più parti politiche e autorevoli esponenti istituzionali (pensiamo al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano) stanno riabilitando il leader politico e statista Bettino Craxi. Da qualche giorno, dopo la proposta del sindaco di Milano, assistiamo ad una, tanto importante quanto auspicabile, operazione verità sul socialismo italiano di quegli anni: da Fassino, che evidenzia, tra l'altro, la portata fortemente innovativa della politica di Craxi, sia sul fronte dell'ammodernamento dello Stato, sia sul piano del riformismo sociale ed economico, all'Organo di stampa della Santa Sede, che riconosce il valore dell'azione di Craxi anche nei rapporti tra Stato e Chiesa e nel quadro internazionale, sempre a favore dei paesi più deboli. Quanto al legame con Genova: ricordo che è nato proprio a Genova il PSI di cui Craxi è stato un capitolo importante e il PSI, non solo di Craxi, ha fatto molto per Genova e la Liguria, per esempio, l'aeroporto Genova lo deve a Bettino Craxi, più che a Cristoforo Colombo.
Il PSI, unico partito italiano a far parte del PSE, non è certamente contrario all'intestazione di una via e/o piazza genovese o dello stesso aeroporto al leader socialista. Ma se l'iniziativa partisse dai socialisti assumerebbe una dimensione reducistica che Bettino non vorrebbe. In tal senso, ho detto e ribadisco che l'iniziativa deve nascere spontaneamente, innanzitutto, dai non socialisti.
Avvocato Mauro Gradi
segretario regionale Partito Socialista Italiano
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Caro Massimiliano, ho letto non senza un certo stupore la lettera di Mauro Gradi, segretario regionale del Ps, sull'argomento collegato alla intitolazione di una via di Genova a Bettino Craxi. Lo stupore deriva dalla amara constatazione che Gradi non abbia saputo resistere alla tentazione di strumentalizzare la figura di Bettino Craxi, addirittura finendo con l'attribuirgli parole e/o pensieri su ciò che sarebbe prioritario per Genova, cosa che francamente mi sembra davvero di pessimo gusto. Bettino Craxi è una figura politica che appartiene alla Storia di questo Paese, la S e la P maiuscole non sono casuali, appartiene alla storia delle Istituzioni democratiche, appartiene alla storia della democrazia italiana. È questo pezzo di storia, che una certa politica, cinica, debole e per ciò stesso pronta a tutto, ha tentato infruttuosamente di infangare, sfruttando l'azione della magistratura incarnata dall'ex Pm Di Pietro. Di Pietro stesso ha poi, dismessa la toga, strumentalizzato una vicenda giudiziaria, i cui contorni sono ancora tutti da chiarire e da approfondire, proseguendo la sua carriera come a tutti è ormai noto. Perciò caro Mauro, nessuno, tantomeno tu che sei segretario regionale ligure di un partito oramai extraparlamentare e non certo del Psi, ha diritto di tirare per la giacchetta Bettino Craxi, mentre tutti abbiamo invece il diritto di ricordarlo come un grande uomo di Stato ed un campione della politica riformista. Intitolargli una via della nostra città mi sembra davvero il minimo.
Bettino Craxi lo aveva intuito prima di tutti e forse proprio per questo è diventato politicamente scomodo.
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