Cronaca locale

Betty LaVette, tutto il fascino della black music

Al Rolling Stone proporrà il suo ultimo album

Un paio d'anni fa, nel corso di una serata del Festival di Villa Arconati a Castellazzo di Bollate, Betty LaVette - «una delle più grandi e sottovalutate cantanti R&B e soul americane», a detta di Elvis Costello, fra i suoi tanti fan eccellenti -, strappò applausi a scena aperta.
Mettendo in secondo piano il più eccentrico e impegnato tra gli «elettronicisti» in circolazione, il britannico Matthew Herbert, l'artista di punta di quell'evento. Dalla sua una grande voce, ottima musica e un'incredibile capacità di trascinare gli spettatori dalla sua parte. Anche quello più giovane. Niente male per una cantante in circolazione da più di 40 anni, stimata dai cultori del soul, ma praticamente sconosciuta al grande pubblico.
A rilanciare tre anni fa questa signora di Detroit, classe 1946, terzo ospite dell'edizione numero 18 di Musica e visioni, la rassegna promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, una splendida produzione del cantautore Joe Henry, I've got my own hell to rise. Un disco col quale Betty LaVette rilesse tutta una serie di canzoni di donne, dai quattro angoli della scena contemporanea: la Sinèad O'Connor degli anni giovani e Rosanne Cash, Lucinda Williams e Dolly Parton, Joan Armatrading e Fiona Apple. «Difficile ascoltare un soul pervaso da tanta debolezza ma anche da un lucido sguardo alla vita, mix di orgoglio, audacia e vulnerabilità», sentenziò la critica unanime.
Il suo seguito, inciso l'anno scorso nei mitici studi Fame di Muscle shoals in Alabama (dove registrarono, tra gli altri, Aretha Franklin, Wilson Pickett e le Staple Singers), s'intitola The scene of the crime: dieci canzoni di emozionante bellezza (c'è pure una cover a sorpresa di Elton John) per una prestazione, manco a dirsi, da brividi.


Il soul moderno è nelle mani di Alicia Keys e Amy Wynehouse, ma miss LaVette, a Milano accompagnata da un poker di musicisti, reclama (e giustamente) un posto importante nella storia della black music.
Betty LaVette
Rolling Stone
corso XXII marzo 32
stasera, ore 21

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