Un incontro «interlocutorio». Definiscono così i consiglieri di maggioranza il vertice sul Bilancio che si è tenuto ieri in Campidoglio. Per la prima volta si sono riuniti tutti i capigruppo del centrosinistra per iniziare a discutere della manovra che arriverà oggi in Giunta. «Solo oggi - spiega Gianluca Quadrana (Rnp) - saranno svelate le carte. E noi dopo la riunione degli assessori avremo qualcosa di concreto su cui confrontarci e avanzare proposte».
Anche se alcuni numeri sono ormai noti e da quello che si sa non porteranno più ricchezza nelle tasche dei romani. Anzi, anche nel nuovo anno i cittadini della capitale saranno costretti a fare i conti con quanto rimane loro nel portafoglio. A fronte di una diminuzione dellIci sulla prima casa dello 0,2 per mille (si passerà dal 4,9 al 4,7), tassa per la quale potrebbero essere previste alcune esenzioni, ad esempio per le giovani coppie, i romani dovranno, infatti, fronteggiare un aumento dellIrpef dallo 0,2 allo 0,4 o 0,5 per mille e un rialzo della tariffa rifiuti che con molta probabilità crescerà del 20%, anche se la percentuale verrà diversificata da zona a zona e dal tipo di utenza, se commerciale o privata. Il Bilancio 2007, fra spesa e investimenti, dovrebbe essere di circa 900 milioni, grosso modo la stessa cifra dello scorso anno. Ma il capogruppo dellUlivo, Pino Battaglia, sottolinea anche che «le risorse destinate agli investimenti saranno utilizzate principalmente per la cura del ferro».
«Ma - aggiunge - verrà mantenuta anche la spesa corrente del 2006 per i Municipi e anzi, gli si danno delle risorse aggiuntive». Che ammontano a circa 5 milioni da suddividere sulla base della proporzione fra popolazione e territorio. E riconoscendo un bonus alle diverse circoscrizioni che si distingueranno nel recupero dellevasione fiscale. Ma molti dei presidenti di Municipi, pur soddisfatti di quanto prevede il Bilancio 2007, lamentano una mancanza di autonomia nella gestione delle risorse. «Il problema dei municipi - puntualizza Sandro Medici, presidente del X - non si limita al quantum delle risorse, ma cè una questione strutturale alla base, che deve essere affrontata». Il riferimento di Medici è a quella che lui definisce «una volontà politica fortemente centralizzata» e che fa sì che il Comune abbia sempre di più competenze esclusive in determinati settori. A cominciare dalla gestione delle mense scolastiche e degli asili nido. «Lamministrazione capitolina - continua il presidente del X Municipio - non è disponibile ad attuare forme di decentramento. Se davvero ci fosse questa volontà, si sarebbe già messa in pratica, senza troppi giri di parole». E se questa è la situazione attuale, Medici si definisce «pessimista» anche per il futuro. «Non credo che cambierà qualcosa con il riconoscimento dello Statuto speciale alla capitale (questione in discussione in queste ore in Parlamento, ndr) - aggiunge -. Se non è cambiato in tutti questi anni di governo di centrosinistra...».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.