Bimbi e cuccioli in tram per imparare a rispettarsi

Confusi tra la folla in piazza Duomo, ieri alcuni erano aggrappati alla spalla delle donne, tremanti per il can can intorno, altri scondizolavano vanitosamente sotto la tempesta di coriandoli: la bassotta mascherata da fata, il bulldog da ape. Gli animali ci accompagnano nella vita fin da cuccioli. Cuccioli noi, cuccioli loro. L’infanzia - non sempre sinonimo di felicità per entrambi - ci unisce, tanto che l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) partirà con due tram venerdì 2 marzo alle 10.30 da piazza Castello con l’iniziativa «Cucciolotti d’uomo, l’impronta del futuro», un viaggio di due ore attraverso Milano. I monumenti al suono di un «bau, bau», per completare la campagna che ha visto in prima linea i nostri pueri nell’adozione di tremila e cinquecento cuccioli nei rifugi e nelle oasi dell’ente.
Il tram Bianco e il Tramito, colorato come un arlecchino. A bordo gli scolari della quinta elementare dell’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni, insieme alla mascotte Westie, per ascoltare la lezione di Irene Franco, direttrice sanitaria della clinica dell’Enpa in via Gassendi che accoglie i randagi. «Portiamo un animale sul tram per educare i piccoli alla convivenza con loro» esordisce la dottoressa Franco, una delle autrici di questa prima volta «cinofila», che sarà seguita da un’altra dedicata al gatto, visto che secondo le statistiche sta superando il fido di un bel po’ nella sua presenza in famiglia.
Cosa significa infanzia in comune? «Il cucciolo d’animale viene regalato per le feste natalizie, così il bambino tende a trattarlo come un giocattolo, facendo ciò che vuole e abbandonandolo quando si stanca. Non deve essere così. E’ proprio il cucciolo peloso, bisognoso di tenere delicatezze, ad abituare il piccolo a calibrare i suoi comportamenti». Non si parla di pet-therapy, applicata nel caso di bambini autistici o con problemi psicologici, si tratta invece di dare inizio a un rapporto di interscambio che insegni all’umano ad essere un vero cucciolo.
«Abbiamo pensato al tram perché è un mezzo divertente. Spesso arrivano nel mio studio bimbi con il loro nuovo pet - continua la dottoressa Franco -. Se mi dedico al cagnolino o al gattino, i bambini si arrabbiano, battono i pugni sul tavolo o hanno atteggiamenti violenti, perché per natura vogliono avere l’attenzione tutta per loro. Il cane si spaventa e il bimbo tende a lasciarlo al suo destino, delegando al genitore l’incombenza di gestirlo».
E’ il primo cagnolino o gattino a formare la persona del futuro, soprattutto nel suo istinto alla lotta. Chi è violento con loro, un giorno sarà violento anche verso gli uomini. «Questo è il principio fondamentale su cui la lezione a bordo di Tramito verterà con dolcezza, vista la delicatezza del tema. Occuparsi con pazienza dell’alimentazione e dell’igiene di un pet, è l’accasione per il cucciolo umano di sentirsi responsabile, imparando nel contempo anche l’amore e l’austostima, base per amare i suoi simili».

Cagnolino e bimbo: l’animale non è l’oggetto, come di solito si tende a considerare, ma il soggetto di un’amicizia che indica all’uomo la strada per il rapporto con l’altro, aiutandolo ad uscire dall’istintivo narcisismo. Se il giovane Narciso, specchiandosi nell’acqua, avesse visto un cane o un gatto, cioè l’animale che era in lui, non si sarebbe buttato.

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