Bimbo di tre anni con fratture e lividi: in manette la mamma e il patrigno

Una donna e il suo compagno arrestati, un bimbo di tre anni ricoverato per fratture, ferite e lesioni di ogni tipo. Il piccolo sta meglio, la madre e il convivente sono stati arrestati dalla Mobile di Ferrara. I medici escluso il rischio di danni permanenti e presto il bambino sarà trasferito in un altro ospedale e poi tornerà dal padre, torinese, a cui era stato tolto nell’ottobre scorso. Ma sul suo corpicino sono state trovate lesioni e botte di ogni tipo: maltrattamenti e lesioni gravi, per oltre 40 giorni di prognosi, sono le accuse contro la madre e il patrigno.
Le botte sarebbero state sempre tenute nascoste, sia al pediatra, non facendo mai visitare il bimbo a Ferrara, sia ai vicini di via Argine Ducale, dove vivevano, e alla gente: la madre lo infagottava per nascondere i lividi e le bruciature, i segni della violenza. Finché il 28 febbraio il bimbo arriva in ospedale a bordo di una ambulanza. La versione di madre e compagno è che il piccolo «è caduto da solo e ha sbattuto contro lo spigolo di un mobile». Ma gli esami medici hanno rivelato fratture alla mascella, alle costole, un ematoma in testa con trauma cranico, ecchimosi, lividi, e bruciature su tutto il corpo. Un inferno.
È a seguito del ricovero che scattano le indagini dell’ufficio di polizia del Sant’Anna, ufficio minori e squadra Mobile, coordinati dal pm Barbara Cavallo. Che ha chiesto l’arresto per i due conviventi, trasformato in un ordine di carcerazione del gip Monica Bighetti proprio a tutela del bambino, e soprattutto per evitare un inquinamento delle prove. Anche perché - spiegano gli inquirenti - i due continuano a ripetere che è tutta colpa del bambino.

Un bimbo vivace, che il patrigno umiliava in ogni modo (con docce gelate in pieno inverno e cibo vietato senza alcun motivo) sotto gli occhi della madre che, secondo il magistrato, ha un concorso morale: perché con la sua passività non avrebbe impedito la violenza, anzi l’avrebbe rafforzata.

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