Bisio in Rai? Magalli: non verrà Giletti: più siamo meglio stiamo

Colleghi e volti noti commentano il possibile passaggio. Fede: «Lasciateci la Incontrada». Mentana: «Affari tuoi per lui è troppo poco»

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Laura Rio

da Milano

Deve prendere il posto di uno che è stato ribattezzato «Re Mida». Che è stato valutato (in termini di raccolta pubblicitaria) 60 milioni di euro all’anno. Che porta lo share al 35 per cento (Affari tuoi) o al 37 (Sanremo). Ma chi glielo fa fare a Claudio Bisio di lasciare l’altrettanto sfolgorante Zelig per andare a ficcarsi nella palude di una Rai in via di smobilitazione? Voglia di cambiare, di rimettersi in gioco, sfida, soldi e la grande avventura di Sanremo sono un richiamo irresistibile. Inevitabile confronto con Bonolis e rischio di essere massacrati per qualche punto in meno di share, sono i motivi per stare alla larga. Per ora Bisio sta alla finestra. In attesa che il suo manager conduca le trattative. Tutt’intorno un bel gruppetto di conduttori si agita in vista di un suo possibile diniego. Perché, se la libera concorrenza è l’anima del mercato, sta di fatto che l’azienda pubblica, dopo aver perso un suo fuoriclasse, per sostituirlo ha cominciato subito a guardare in casa della concorrenza. Non ce n’è uno in Rai all’altezza? Vediamo che ne pensano gli altri volti noti della tv. Partiamo da un diretto interessato. Per Gino Vignali (padre di Zelig insieme a Michele) si profila un incubo. «L’addio di Claudio? Sarebbe una tragedia». «La proposta della Rai? Pura rappresaglia...». Gerry Scotti (che potrebbe essere un degno sostituto di Bonolis) è lapidario: «Bisio e Affari tuoi è un affare che farebbe solo la Rai». Come a dire: Claudio, ma dove vai? resta qua.
Con cognizione di causa parla l’eterno «tappabuchi» Giancarlo Magalli: a lui vennero affidati i due programmi di Bonolis (I cervelloni e Fantastica italiana) dopo la seconda delle tre trasmigrazioni del presentatore a Mediaset. «È questa Rai che non sa guardare al suo interno - commenta -. Perché neanche le conosce le sue risorse. Se chiedete a Del Noce qualsiasi cosa che risalga a più di tre anni fa risponde: “Non so, ero in America”». Ma che le pare l’arrivo di Bisio? «Sono sicuro che non verrà. Mediaset tiene troppo a lui. Poi rischierebbe molto, con i pacchi e Sanremo è un terreno minato. Fa bene a giocare con la Rai per ottenere il più possibile dal rinnovo del contratto con il Biscione». Lei farebbe di nuovo il sostituto? «Ho fatto una proposta democratica: sperimentare nelle prossime settimane - come fa Striscia - una staffetta di conduttori (tra cui ovviamente anch’io), una prova: chi fa più ascolti diventa il conduttore». I colleghi, quelli che potrebbero partecipare al giochino da lui proposto, e quindi Antonella Clerici, Amadeus, Carlo Conti, si trincerano dietro un: «Non è il momento di parlare». Fabio Fazio risponde che è pronto a mettersi a disposizione dell’azienda. Gene Gnocchi gelido: «Di queste cose non me ne frega niente».
La iena Paolo Kessisoglu è mansueta: «Claudio è un grande artista. Credo che lo stia stimolando l’idea di fare una nuova esperienza: per Affari tuoi serve più un comico che un conduttore e lui sarebbe la soluzione ideale». Enrico Mentana, che di traslochi sa qualcosa, ha tutt’altra idea: «Bisio potrebbe fare ben di più che Affari tuoi. Questo quiz non può diventare la pietra angolare della tv. Ci sono programmi in prime time che attendono grandi conduttori: Bonolis, Fazio e Bisio sono più importanti di Affari tuoi». Esattamente il contrario di quello che pensa Massimo Giletti (che da Bonolis ha ereditato Domenica in): «Il format è più forte del conduttore, andrà bene anche senza Bonolis. Se hanno cercato fuori dalla Rai vuol dire che in azienda hanno ricevuto rifiuti o non hanno individuato il personaggio giusto. E se arriva Bisio in Rai? Più siamo meglio stiamo».
Paola Ferrari fa la femminista: «Bisio sarebbe bravissimo. E non penso che il suo trasloco sarebbe una prova della sfiducia nelle risorse interne Rai, ma una dimostrazione di un giusto scambio di creatività. Però mi piacerebbe tanto una conduzione femminile: le donne sono curiose, indagatrici... vedrei bene Carla Signoris».

Anche Emilio Fede punta sulle donne: «Se ne va Bisio? L’importante è che resti l’Incontrada. E sarebbe fantastico se ci prendessimo la Ventura. Comunque è uno scambio di pacchi: Bonolis è più bravo a prendere in giro e Bisio è più bravo a prendersi in giro».
laura.rio@ilgiornale.it

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