Dopo il primo tempo le squadre sono ferme sullo 0-0, tutto può ancora succedere, magari anche un miracolo, ma dopo la rete di Careca, la situazione si compromette irrimediabilmente, segnare due reti a quel Brasile è praticamente impossibile e allora Rojas inizia a studiare la situazione. Aveva progettato di tuffarsi ai piedi del primo brasiliano che gli sarebbe capitato in area, e quindi sarebbe entrato in azione il massaggiatore con abbondanti dosi di succo di pomodoro da spiaccicargli sulla faccia e farlo credere più morto che vivo, poi barella, spogliatoi e partita vinta a tavolino.
Il microbisturi serviva comunque a procurarsi una leggera ferita, quel tanto che bastava per convincere l’arbitro a chiamare i soccorsi. Un piano diabolico che non andò in scena solo perché la realtà supera sempre la fantasia e a Rojas venne in soccorso la disperazione: un razzo lanciato dagli spalti.
I tifosi si erano messi a festeggiare il gol di Careca e molti bengala arrivavano vicino alla porta cilena. Furbo come una volpe, Rojas ha finto di andare a recuperare personalemnte un pallone e proprio un bengala gli è scoppiato a circa un metro.
Subito Rojas si è gettato per terra, ha estratto il bisturi dai guanti e si è inciso un sopracciglio, quando il massaggiatore è arrivato gli ha versato addosso tanto di quella passata di pomodoro che sembrava uscito da un tritacarne. Disperazione sui volti di tutti, sdegno, Rojas in barella tratteneva il fiato e si gustava già il mondiale. Tutto il Cile scese nello spogliatoio con lui. Trasportato d’urgenza a Santiago, Rojas venne accolto come un martire. Ma poi la Fifa attraverso filmati e foto scoprì l’inganno, il Cile venne sospeso anche per le qualificazioni di Usa ’94, e lui, che aveva già in tasca un lauto contratto con un grande club europeo, venne squalificato a vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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