LondraEntrambi laburisti, entrambi ex primi ministri, così vicini eppure così lontani. Tony Blair e lamico-nemico di una vita Gordon Brown, come Paperino e Gastone, uno si rivela eterno perdente, l'altro irriducibile fortunato. Il primo, seppur protagonista di una controversa e lunghissima stagione della politica britannica, continua a rivelarsi un vincente anche una volta abbandonata la guida del Paese. L'altro, insipido suo successore, non riesce a sfondare neppure in libreria dove si è rifugiato dopo aver clamorosamente perduto le ultime elezioni. Il suo ultimo libro, «Change We choose», uscito quattro mesi fa, ha venduto soltanto 32 copie e nella classifica dei libri online di Amazon si trova al 262.956 posto. Probabilmente perfino una guida alle spiagge più affollate della Gran Bretagna sarebbe risultata più richiesta. Di certo lo è già l'ultima fatica di Blair «A journey», in uscita il prossimo settembre. Sempre Amazon ha già ricevuto un sacco di prenotazioni e la libreria Waterstones di Piccadilly, dove il libro verrà presentato dall'autore in persona l'8 dello stesso mese, si aspetta davanti al negozio code chilometriche di fan pronti a scannarsi per un autografo. L'ex primo ministro ha già incassato un anticipo di 4,6 milioni di sterline, più o meno cinque milioni e mezzo di euro, per il libro e le vendite del tomo si preannunciano stellari.
L'ennesimo successo per un uomo che sembra veramente nato con la camicia a differenza di Brown, suo eterno secondo anche nella vita di ogni giorno. E dire che alla fine, le responsabilità della disfatta del Labour non possono di certo venir interamente ascritte al povero Brown. Dopo aver inventato la «cool Britannia» il buon Blair si è fatto estromettere dal suo tesoriere proprio nel momento migliore, quando il Paese era già sull'orlo della recessione, consentendo così all'opinione pubblica di prendersela con il suo successore anziché con lui. Certo Tony deve vedersela ogni tanto con le organizzazioni pacifiste a causa di quel pasticciaccio della guerra in Iraq, ma il loro malumore non sembra aver avuto alcun effetto sulla sua carriera di inviato per il Medio Oriente né su quella di brillante oratore.
In pochi anni, grazie a consulenze varie e a conferenze internazionali è riuscito a mettere da parte un gruzzoletto tale da consentirgli di portare il patrimonio immobiliare a quota sette abitazioni acquistate in compartecipazione con la moglie Cherie. Gordon in fondo chiedeva soltanto un po' d'interesse per il suo libro, tutti i suoi discorsi politici fatti tra il 2007 e il 2009 racchiusi in 300 pagine.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.