Blair: «Per ora non schiodo»

da Londra

Nessuna offerta di dimissioni: il primo ministro britannico Tony Blair, al potere dal 1997, ha detto ieri che sarebbe un errore dare le dimissioni prima della conclusione dell’inchiesta della polizia sulle nomine alla Camera dei Lord offerte a generosi finanziatori del partito laburista alla vigilia delle politiche del 2005. «Non credo che sarebbe la cosa giusta da fare prima che l’inchiesta abbia fatto il suo corso e che sia giunta alle conclusioni. Mi dovrete sopportare ancora per un po’», ha detto il premier alla Bbc.
«L’inchiesta - ha affermato Blair, in crescente difficoltà per lo scandalo che lo ha visto già ben due volte interrogato in veste di testimone dagli investigatori di Scotland Yard - dovrebbe terminare nelle prossime settimane. Spero che termini e allora vedremo a che punto siamo. Nel frattempo continuo il mio lavoro. Voglio ultimare alcune cose». Il primo ministro laburista ha aggiunto che «non sarebbe molto democratico» se dovesse dimettersi prima della conclusione dell’inchiesta.


Le dimissioni di Blair sono state sollecitate a gran voce «in nome dell’interesse nazionale» dal leader conservatore David Cameron, il cui partito non è però esente da pecche. Nel corso delle indagini la polizia ha interrogato anche l’ex leader tory Michael Howard.

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