Bnl, nel mirino di Abete Unipol e Fazio
20 Luglio 2005 - 00:00Bernheim prende tempo: «Venderemo la quota allofferta oggettivamente migliore»
Angelo Allegri
da Milano
Il giorno dopo laccordo tra Unipol e il contropatto è stato il giorno di Generali e del presidente di Bnl Luigi Abete. Il consiglio della compagnia triestina, di fronte allOpa del Bilbao e ai progetto di Unipol, ha deciso ieri di prendere tempo, affidando agli amministratori del gruppo il potere di apportare la quota del Leone in Bnl «allofferta oggettivamente migliore». Un atteggiamento prudente confermato dalle dichiarazioni del presidente Antoine Bernheim. A chi gli chiedeva se lOpa di Unipol non fosse la migliore, Bernheim ha risposto: «Non è ancora definitiva». Difficilmente Generali potrà aderire a unOpa, quella del Bilbao, che appare oggi condannata al fallimento, ma la decisione finale verrà formalizzata dopo aver consultato i vertici dellistituto spagnolo, con cui la compagnia triestina ha ottimi rapporti e che può essere decisiva per il rafforzamento del gruppo triestino in Spagna e nei mercati dellAmerica Latina. Della posizione di Generali terrà conto anche limprenditore Diego Della Valle: «Siamo sempre stati ottimi compagni di viaggio, siamo persone serie e anche coerenti. Ci comporteremo di conseguenza», ha detto limprenditore.
A occupare la scena è stato però Abete. In una conferenza stampa convocata nella sede di via Veneto, il numero uno di Bnl ha detto la sua sulla battaglia in corso. Nel mirino lofferta di Unipol e il comportamento di Bankitalia. Il gruppo bolognese, è stata laccusa implicita di Abete, ha saputo approfittare di una lacuna delle regole sulle offerte pubbliche creando una nuova figura a metà tra lOpa obbligatoria e quella volontaria. «Unipol non si è limitato ad applicare il prezzo base dellOpa obbligatoria. Lincremento di 2,7 euro è inferiore a quello che ci sarebbe stato in caso di Opa concorrente. In questo caso il prezzo sarebbe stato intorno a 2,90. Le autorità valuteranno».
Il riferimento di Abete era al valore più alto a cui sono state scambiate nei giorni scorsi le azioni Bnl. Visto che a comprare con tutta probabilità è stato lo schieramento di Unipol, a questo prezzo la compagnia avrebbe dovuto obbligatoriamente adeguarsi se lOpa fosse stata proposta tempestivamente. In più, secondo Abete, cè da considerare che loperazione di Unipol, dato che negli accordi tra i partecipanti alla cordata cè limpegno a non vendere agli spagnoli, «ha impedito ogni potenziale rilancio del Bilbao». Abete ha anche detto di aver cercato telefonicamente Consorte: «Spero di parlargli presto e di concordare con lui ogni iniziativa utile a Bnl».
Quanto a Banca dItalia il numero uno di via Veneto ha anche detto di avere inviato una lettera in cui si invitano le autorità di controllo a fornire una rapida valutazione «sulla comparabilità dellOpa obbligatoria e sulla congruità del prezzo». Secondo Abete si pone anche il problema di regolare la discrezionalità di Banca dItalia. Non tanto nel merito quanto nei tempi e nelle modalità di esercizio dei suoi poteri
Abete ha anche rivelato di avere interrotto nellottobre scorso i rapporti con il governatore Antonio Fazio. Il motivo: dopo numerosi contatti e un atteggiamento considerato evasivo di Bankitalia Bnl chiese con una lettera formale (senza aver avuto il via libera preventivo e violando una delle leggi non scritte di Palazzo Koch) lautorizzazione allaumento di capitale della banca romana.
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