LondraSi fanno sempre più difficili le relazioni tra Gran Bretagna e Israele. Dopo mesi di ripicche sugli argomenti più svariati adesso il pomo della discordia tra il governo di Londra e quello di Gerusalemme è una pubblicità turistica israeliana definita ingannevole dallAsa, lautorità britannica che regola le campagne pubblicitarie. A vederla sulle pagine dei giornali la gente comune non osserva altro che un litorale sabbioso fitto di grattacieli sullo sfondo e in primo piano un mare blu notte con sopra la scritta «Immagina che cosa puoi scoprire in 4 giorni». Sotto due riquadri, uno in cui si ammira il Muro del pianto e nellaltro una veduta di Tel Aviv e Jaffa. Laspirante turista non nota nulla di strano, ma secondo lauthority inglese il problema sta proprio in questo. Non viene evidenziato in nessuna parte della pubblicità israeliana che molti dei luoghi che si invita a visitare si trovano nella parte Est di Gerusalemme e fanno parte dei Territori occupati, da anni al centro di una sanguinosa disputa territoriale tra palestinesi e israeliani. Lorganismo di controllo ha quindi stabilito che la campagna ha infranto le linee guide previste in materia ed ne ha vietato la diffusione. «Abbiamo detto allUfficio del Turismo Israeliano di non insinuare che dei luoghi nei territori occupati erano parte integrante dello Stato dIsraele - ha spiegato lAsa - perché questo è quello che si evince dalla lettura delle frasi collegate alle immagini nella pubblicità insieme al fatto che i siti in questione sono al centro di una disputa internazionale». In risposta agli Inglesi il Ministero del turismo israeliano ha replicato che la pubblicità non fa altro che fornire delle informazioni di base «accurate, riservate al turista inglese che voglia recarsi in Israele». «Omettere una visita nella città di Gerusalemme sarebbe stato scorretto e potenzialmente fuorviante» ha concluso il ministero, sottolineando che il governo, con un accordo siglato nel 1995 con le autorità palestinesi, si è assunto lobbligo di sostenere tutti i siti religiosi, di ogni denominazione. Ovvio il riferimento al Muro del Pianto conteso tra ebrei e musulmani. «Lo status legale di Gerusalemme non ha nulla a che fare con la questione» hanno spiegato ancora al ministero. «Lunica rilevanza fuorviante potrebbe venir trovata nel tentativo di interpretare un messaggio pubblicitario diretto in un modo che va molto al di là di quanto possono cogliere i lettori da uninserzione pubblicitaria» hanno aggiunto polemiche le autorità israeliane.
Troppo «politicamente corretti» gli Inglesi dunque? Chissà, sicuramente ancora troppo infuriati per il brutto scherzetto giocato loro proprio dagli israeliani lo scorso gennaio quando un loro commando assassinò, in hotel di Dubai, il noto esponente palestinese di Hamas Mahmuoud al Mabhouh. Per coprire le tracce dei killer erano stati utilizzati dei passaporti britannici falsi, cosa che aveva suscitato le ire del governo di Gordon Brown. In seguito alla rivelazione le autorità inglesi avevano avviato uninchiesta conclusasi con lespulsione da Dubai di un diplomatico Israeliano. Il caso aveva appassionato i media e lopinione pubblica e le reazioni del mondo politico allescamotage usato dagli israeliani per uccidere il leader palestinese erano state particolarmente dure.
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