Oltre 2 mila e 600 metri quadrati di parcheggi pubblici e 5 mila metri quadrati di posti auto privati, tra box e spazi a cielo aperto. A cui si aggiungono 52 appartamenti, uffici, negozi, aree artigianali e verde pubblico attrezzato.
Dopo la bocciatura del precedente programma che prevedeva una strada di cornice tra le case (con conseguente sollevazione popolare da parte dei residenti riunitisi nel comitato «aria pulita») e lo spostamento della piscina con realizzazione al suo posto di un autosilo, Bogliasco riparte da zero con un nuovo progetto per il fondovalle. Progetto che venerdì sera, in una assemblea pubblica, è stato presentato ai bogliaschini dallo stesso sindaco di centrosinistra Luca Pastorino. Un progetto che più che ripartire da zero riprende quanto previsto dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco di centrodestra Pietro Canepa e approvato dalla giunta di allora con la delibera del 20 marzo 2006, spiega lo stesso Pastorino.
Il dettaglio delle opere è stato esposto ai cittadini (accorsi in massa nella sala del consiglio comunale dopo anni di annunci e ripensamenti su quel tratto del rio Poggio posto subito sopra al centro del paese e in uno stato di completo abbandono) dall'architetto Remo De Giorni che ha firmato l'intero progetto per conto della società Santamonica di proprietà di Giuseppe Corti (conosciuto anche per aver ristrutturato il Miramare) che in questi anni ha acquistato, o acquisito in disponibilità mediante promesse di vendita e permute, tutto il fondovalle di Bogliasco. In particolare il progetto prevede la realizzazione di cinque palazzine a due piani e due costruzioni più grandi con posteggi interrati. Previsti anche interventi sulla viabilità con l'allargamento di via Sessarego e la costruzione di due rotatorie sull'Aurelia all'altezza del passaggio a livello e su via Marconi.
Nulla da fare, invece, sull'annosa questione dell'abolizione dei passaggi a livello che rimarranno come sono. Fatto che ha sollevato le critiche di Eliana Tassinari («Peruzzi per la gente») mentre per Serafino Fracas (sempre dall'opposizione) si tratta dell'«ennesimo progetto calato dall'alto che appare troppo favorire l'interesse privato a discapito di quello pubblico».
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