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La Boldrini apre all'utero in affitto, ma è scontro interno a Leu

Laura Boldrini ha aperto alla possibilità di normare la maternità surrogata. Una candidata del suo partito, però, ha espresso tutta la sua contrarietà

La Boldrini apre all'utero in affitto, ma è scontro interno a Leu

Laura Boldrini ha aperto alla possibilità di normare la maternità surrogata. "È un tema dei più delicati – ha sottolineato due giorni fa rispondendo a una domanda su RepubblicaTv - però devo anche dire una cosa, noi dobbiamo prendere atto che questa pratica viene esercitata sia da coppie italiane eterosessuali sia da coppie italiane omosessuali, che la praticano all’estero". “Tornano in Italia e non c’è una regolamentazione: ci va bene così? Vogliamo mettere la testa sotto la sabbia?”, ha ribadito la presidente della Camera.

L'utero in affitto, però, è una pratica contestata storicamente dalle femministe. Persino in Liberi e Uguali, del resto, c'è chi si è espresso in modo apertamente contrario rispetto alla presa di posizione della Boldrini. Irene Strazzeri, che è candidata al Senato nel collegio uninominale Puglia 5 nello stesso partito della presidente della Camera, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "In quanto donna, rappresentante e candidata nelle elezioni politiche nazionali per il progetto politico Liberi e Uguali sento la necessità di ratificare la mia posizione in merito a quanto sostenuto da Laura Boldrini circa la necessità di regolamentare in Italia la cosiddetta Gestazione per Altri (il cosiddetto “Utero in affitto”).
La politica delle donne - ha detto la Strazzeri - si è sempre contraddistinta per pratiche che non autorizzano a rappresentare tutte le donne, in ogni contesto, incluso quello dei Partiti. Sebbene io abbia condiviso molte delle battaglie contro la violenza e le discriminazioni di genere e in favore di un linguaggio istituzionale adeguato alla rappresentanza di genere, coraggiosamente eautorevolmente portate avanti da Laura Boldrini esprimo il mio dissenso, rispetto alla sua posizione favorevole alla Gpa non solo perché non rappresenta tutte le donne che sostengono a vario titolo LeU ma anche perché la sua tesi non è presente nel programma del movimento"., ha sottolineati, Liberi e Uguali è appena stato fondato, ma già si divide sulla bioetica. "Personalmente dissento da qualunque ipotesi che possa autorizzare o legalizzare una pratica che potrebbe incidere sulla separazione tra i corpi femminili e la capacità riproduttiva in irrimediabile e che non tiene conto dei Diritti dei bambini", ha aggiunto la candidata del partito di Pietro Grasso.

Le organizzazioni femministe, come anticipato, si sono sempre dichiarate contrarie alla normazione di questa pratica. "Se non ora quando – Libere", Arcilesbica, Laboratorio Donnae, LEF – Coordinamento italiano della Lobby europea delle donne e Rua hanno rivolto una serie di appelli a istituzioni e/o ai segretari di partito affinché l'utero in affitto non venga in alcun modo regolarizzato. "Nella prossima campagna elettorale noi saremo impegnate - hanno scritto in una lettera alcune di queste sigle - a valutare la coerenza dei programmi e delle candidature. Faremo campagna invitando a non votare candidati o candidate che manifesteranno posizioni contrarie al mantenimento del divieto". Tra le firmatarie della lettera, tra l'altro, risultano esserci anche le scrittrici Susanna Tamaro e Roberta Mazzoni. La Boldrini, insomma, "contro" le femministe.

Persino quelle presenti tra le candidate espresse dal suo partito di appartenenza.

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