Massimo Bertarelli
Povero Bonolis. Forse gli salirà ancora di più la febbre che ieri gli ha impedito di presentarsi al timone di Serie A. Già, perché la sua mastodontica e pigra baleniera, guidata dalla sorprendentemente spigliata, e fortunatamente laconica, Monica Vanali si è trasformata in una nave da guerra.
Basti dire che in meno di unora limprovvisata conduttrice, peraltro collaudata calciofila, aveva già mostrato sette servizi su nove, quando il tiratardi cronico Bonolis alla stessa ora è in ritardo, minimo minimo, di un paio di partite. Insomma alle sette della sera allo spettatore-tifoso mancavano soltanto i sei gol di Fiorentina-Cagliari e Roma-Ascoli.
Cè da dire, a difesa di Bonolis, che le due partitissime della decima giornata, ovvero Sampdoria-Inter e Juventus-Milan, erano state giocate di sabato e quindi ieri hanno avuto uno spazio molto minore di quello che gli sarebbe spettato di diritto. Insomma i due servizi sulle tre grandi sono stati trattati, giustamente, come un qualunque Chievo-Empoli. A proposito, la Vanali ha esordito con una paperella: «Ci colleghiamo con Chievo», anziché con Verona, ma, punzecchiata dallimplacabile Gialappa, si è prontamente, e spiritosamente, corretta. Ore diciannove e dieci, i ventiquattro gol sono stati mostrati tutti. Per la prima volta dallinizio del campionato non cè motivo di rimpiangere il glorioso 90° minuto. Chi detesta le chiacchiere, o lormai stucchevole cazzeggio con Franco Ligas, può tranquillamente guardare Pippo Baudo. O meglio ancora uscire a prendersi un gelato.
Neanche a farlo apposta lassente giustificato Bonolis si è materializzato per ben due volte nelle micidiali marchette promozionali che spiegano (in parte) il deludente andamento di un programma che avrebbe dovuto sbancare lAuditel. Per gli immancabili santommaso del video, va aggiunto che lillustre malato era, o almeno pareva, tuttaltro che immaginario. Se in una settimana Bonolis non è diventato lerede di Gassman e Mastroianni, la voce con cui ha telefonato in studio per annunciare il forfait era proprio da raffreddore. Anche se puntuale è arrivata la frecciata dei Gialappa: «Togliti quella molletta del naso».
Tirando le somme, quasi meglio la contenuta Vanali dellinarrestabile Bonolis, che in Serie A è un conduttore fuori campo. Non che non sia bravo, chi lo può negare, ma in due mesi non ha ancora capito che la gente dalla sua trasmissione si aspetta i gol. Che sono molto diversi dai pacchi.
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