Un tempo si chiamavano cinema parrocchiali. Poi, forse per mimetizzarsi quando non erano di moda, sono diventate sale della comunità. Adesso, nome a parte, vanno di nuovo per la maggiore. I numeri del 2008 fanno sorridere la Diocesi. I cinema parrocchiali sono duecento, una quarantina nella sola Milano. Oltre due milioni i biglietti staccati. Un milione di spettatori sono entrati in sala per un film e un milione hanno scelto le sale delle parrocchie per il teatro e lattività culturale.
Ingredienti della ricetta, gradita anche in una città schizzinosa come Milano, i prezzi modici (intorno ai cinque euro), il trovarsi sotto casa in zone lontane dal centro, la sicurezza di non vedere robaccia. Ma soprattutto la possibilità di fare quattro chiacchiere dopo la proiezione, di discutere temi di attualità, confrontarsi e magari scovare idee nuove.
La gente sinfila al cineforum per assistere a una bella storia e per fare amicizia. Il dettaglio chic è che ciò accade non nel frastuono di una discoteca o tra morbidezze lounge più o meno alcoliche, ma nello spazio cerebrale dello scambio di opinioni. Temi «seri», ma non noiosi. Star dei cineforum parrocchiali sono le commedie, accanto agli immancabili cartoni per bambini (o con la scusa dei bambini).
«A Milano i cinema parrocchiali prosperano, nonostante la grande concorrenza, perché le sale sono luoghi di incontro nei quali si discute di valori profondi. Il prodotto finale è spesso di livello alto perché a dirigere i cineforum sono critici, persone che hanno studiato cinema o che lo insegnano alluniversità» spiega Mariagrazia Cazzaniga, rappresentante di Itl, che si occupa di selezionare, proporre e distribuire i film alle parrocchie. Don Davide Milani, portavoce della Diocesi, sottolinea invece come in alcuni luoghi della provincia le sale parrocchiali siano le uniche possibilità di andare al cinema nel raggio di chilometri: «Per questo chiediamo al Comune e alle istituzioni di lavorare con noi per rafforzare la consapevolezza del valore culturale di queste iniziative».
La classifica dei film più visti e graditi vede ai primi posti Gran Torino di Clint Eastwood, che affronta i problemi di immigrazione e integrazione, ma anche Mamma mia, intricata ma allegra vicenda di una figlia che con la colonna sonora degli Abba cerca di scoprire chi sia suo padre tra i tre uomini che frequentavano sua mamma. Sono stati visti e discussi La Classe, sulladolescenza come momento di passaggio, Il bambino col pigiama a righe, che racconta lamicizia con finale straziante tra il figlio di un gerarca nazista e un bambino rinchiuso in un lager.
Per la prossima stagione sono in arrivo La principessa e il ranocchio, ritorno alla più classica delle storie Disney, Up della Pixar, storia damore tra due anziani coniugi che va oltre i confini della morte, Il nastro bianco vincitore di Cannes e Baria. La porta del vento, lultimo film di Giuseppe Tornatore, autore cult dei cineforum, non fosse altro perché il suo Nuovo cinema Paradiso ha immortalato nellimmaginario collettivo il mito delle proiezioni in parrocchia.
Le sale milanesi sono quelle di sempre, si chiamano Palestrina, Rosetum, Don Orione, Asteria, Ariberto, ma linteresse sembra rinnovato. AllAquabella di via Goldoni - per raccontare un caso che ha sorpreso persino gli organizzatori - il ciclo di film dessai del 2008 ha avuto talmente tanto successo che si sono dovute raddoppiare le proiezioni.
«La vendita delle tessere ha superato ogni aspettativa» spiega uno degli animatori del Cinema Teatro San Pancrazio. AllAsteria di piazza Carrara, in zona Famagosta, sono le suore ad occuparsi delle proiezioni e il programma prevede non solo film ma anche concerti, conferenze e dibattiti aperti. E cè sempre coda.
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